Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
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Lunedì 21 Marzo 2005 - Libertà

Giovedì l'insediamento ufficiale

I nodi sul tappeto: governance e divisioni interne da superare

La Fondazione ha un patrimonio di 450 milioni di euro ed eroga 8-9 milioni di euro all'anno in cinque settori: istruzione, ricerca, cultura, volontariato, assistenza sociale

Piacenza - Da ieri Giacomo Marazzi è il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il suo insediamento dovrebbe avvenire giovedì quando è convocata la prima seduta del cda dopo il volta-pagina. Sulla scrivania di Marazzi c'è già una serie di pratiche impegnative: dalla nomina dei due consiglieri di amministrazione vacanti all'approvazione del bilancio di via Sant'Eufemia, il consuntivo 2004 e il preventivo 2005. Dopo le divisioni di questi giorni molti si aspettano dal neopresidente passi concreti in direzione di una ricomposizione. Era un po' questo il ritornello ricorrente tra gli inquilini del consiglio generale ieri all'uscita da via Sant'Eufemia: "Sin qui non siamo riusciti a trovare soluzioni condivise, ma adesso ma occorre insistere per riuscirci nei prossimi mesi perché sono totalmente convinto che la Fondazione non può essere bene governata in un clima di divisione come quello attuale". Così Stefano Borotti (designato dal Comune). E Augusto Rizzi (anch'egli in quota al Comune) a dargli man forte: "Un'elezione con 14 voti è meglio del minimo di 13, ma è bene che adesso Marazzi diventi un presidente di tutti". Analogo l'auspicio di Ermanno Rebecchi (Ceis) che considera : "È stato un errore lasciare la percezione di un consiglio spaccato tra centrodestra e centrosinistra". Rinaldo Busca (volontariato) si dice soprattutto "dispiaciuto del modo con cui è stata portata avanti la candidatura di Marazzi" e chiede "un cambio di rotta nella gestione operativa". E in materia di operatività, vale la pena di ricordare che cos'è la Fondazione e di che cosa si occupa. Nato nel 1992 come fondazione bancaria emanazione della parte piacentina, e vigevanese, dell'allora Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, l'ente di via Sant'Eufemia è diventato, a seguito soprattutto della successiva alienazione delle azioni detenute nell'istituto di credito, un ricco serbatoio patrimoniale frutto dei risparmi delle comunità dei territori di riferimento, appunto Piacenza e Vigevano. Ogni anno ha il compito, da statuto, di effettuare erogazioni in determinati settori di intervento, erogazioni tanto più possibili quanto più oculata e redditizia è l'amministrazione di un capitale che nel bilancio 2003 era iscritto per l'importo di circa 400 milioni di euro. Di 16 milioni di euro, in quell'anno, il risultato economico, mentre le erogazioni furono di 9,66 milioni di euro. I conti 2004 devono ancora essere licenziati, ma è assai probabile che portino il patrimonio a veleggiare su quota 450 milioni di euro, nonostante il periodo di turbolenze finanziarie dei mercati. Lo statuto della Fondazione è stato riformato di recente, un lavoro conclusosi lo scorso autunno, giusto in tempo prima dello scioglimento del vecchio consiglio generale scaduto l'11 novembre. Nella magna charta di via Sant'Eufemia si sono modificati i settori destinatari degli interventi dell'ente. Sono cinque, fissati secondo questa articolazione: "istruzione, educazione e formazione", "ricerca scientifica e tecnologica", "arte e cultura", "volontariato, filantropia, beneficienza", "assistenza agli anziani", con in aggiunta l'ambito "famiglia e valori connessi".

gu.ro.

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