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Lunedì 21 Marzo 2005 - Libertà

Comune e Provincia tengono alta la guardia

Il sindaco: il cda è il primo banco di prova. Parenti (Cciaa) fiducioso: fare sistema si può

Piacenza - Le polemiche di questi giorni non fanno dimenticare le regole del protocollo e del bon ton istituzionale. Ecco perciò che, per prima cosa, nel commentare l'elezione di Giacomo Marazzi alla guida della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il sindaco Roberto Reggi e il presidente della Provincia Gian Luigi Boiardi non hanno mancato di congratularsi rivolgendogli l'augurio di buon lavoro. Augurio "sincero", tengono a precisare Ma i nodi che hanno arroventato il dibattito della vigilia restano sul tappeto. Il sindaco è esplicito: "L'auspicio è che Marazzi gestisca la presidenza molto meglio di come ha gestito la sua candidatura".
Ed entra nel merito: "Era il candidato espresso da una parte e non è riuscito a far convergere su di sé i voti delle istituzioni, dell'università, di gran parte del volontariato e dei Comuni della provincia. Quindi come candidato ha lavorato male, tant'è che per eleggerlo non è bastata la prima votazione dove erano richiesti i due terzi del consiglio generale. Non è stato un buon inizio per un presidente che vuol essere di tutti e fare sistema come io ho sempre auspicato".
Reggi indica un preciso banco di prova per verificare se davvero c'è la volontà di ricucire gli strappi con le istituzioni: "Il primo segnale Marazzi lo darà con la composizione del consiglio di amministrazione, da lì si capirà se vuole gestire con la condivisione di tutte le forze della città o solo con una parte". Il riferimento è alle due nomine che attendono il cda della Fondazione, organo di sei membri (sette con il presidente) che non è in scadenza, ma che ha due posti vacanti: uno a seguito delle dimissioni, tre mesi fa, di Giuseppe Molinari, seggio in quota al Comune, e uno, in quota alla Camera di Commercio (Cciaa), dove fino a ieri sedeva lo stesso Marazzi, chiamato ora a lasciarlo in ragione dell'elezione a presidente.
Chiaro che il sindaco si aspetta di poter avere voce in capitolo nella scelta dei nomi, nonostante l'elezione spetti al consiglio generale di via Sant'Eufemia su proposta del presidente. E magari anche di vedere assegnate al designando in quota al Comune, dunque di suo gradimento (è circolato il nome di Stefano Borotti), deleghe di peso. Ma proprio su questo punto nei giorni scorsi è fallito, così risulta, un tentativo di mediazione tra Reggi e Marazzi, dunque trovare la quadra non sarà facile.
Quanto all'amministrazione provinciale, si è affidata a una nota in cui "si congratula" con Marazzi "nella certezza che ci accumunerà sempre la volontà di operare al meglio per Piacenza e la sua provincia, attraverso momenti di concertazione con le realtà istituzionali e sociali del territorio". "Molte saranno le occasioni in cui ci si troverà sicuramente a collaborare sulla base dei valori condivisi della trasparenza e del rispetto nei confronti dei cittadini", fanno sapere da via Garibaldi non senza rivolgere un ringraziamento a Gian Carlo Mazzocchi, "per il grande lavoro svolto nella valorizzazione del patrimonio dell'Ente in questi anni, senza il quale Piacenza e la sua provincia non potrebbero contare su una Fondazione così importante e attiva".
Di altro registro la musica che suona invece Giuseppe Parenti, presidente della Ccia, da molti indicato come il regista dell'elezione di Marazzi: Si dice "soddisfatto del risultato" anche perché in via Sant'Eufemia "un ricambio era opportuno". Le lacerazioni con le istituzioni? "Vanno superate grazie a una nuova governance della Fondazione", ma anche, concede, con una "calibrata ricomposizione del cda, ed eventualmente del consiglio generale". Parenti è sicuro che "si riuscirà a fare sistema", e nega che la Cciaa abbia fatto scelte di rottura: "Marazzi era stato voluto dalla maggioranza dell'ente camerale perché aveva più preferenze di tutti, se poi su di lui hanno optato anche altri vuol dire che era il nome giusto".

gu.ro.

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