Lunedì 21 Marzo 2005 - Libertà
Ughi, splendore di note mozartiane
Municipale - Tutto esaurito e calorosi applausi al violinista di scena ieri sera con i "Virtuosi di Praga". Raffinata esecuzione dei Concerti in Sol e in La maggiore
Uto Ughi ha regalato, ieri sera nel concerto che ha tenuto insieme a I Virtuosi di Praga, in un Teatro Municipale tutto esaurito, un'interpretazione mozartiana altamente attendibile e molto personale. Non ultimo, nella sua doppia veste di direttore e violino solista, ha mostrato una notevole capacità nel far emergere il proprio suono e nel condurre, secondo la propria idea, l'ensemble circostante, già eccelso e partecipe di suo. Ughi è stato accolto subito con grande calore da parte del pubblico, proprio come si conviene quando in palcoscenico c'è un grande musicista che si è sempre posto, all'interno di una brillante carriera, anche come uomo impegnato nell'arduo compito di sostenere la musica, compiendo scelte talvolta inconsuete pur di garantirle un degno spazio. Ed è stata, ancora una volta, questa volontà a spingere il violinista a donare ai piacentini - e non solo - due ore di puro godimento. Al suo fianco, il gruppo dei "Virtuosi" (di nome e di fatto), che lo ha accompagnato nell'incredibile tuffo nell'Oceano Amadeus, in cui tutto è un rincorrersi di onde: dal Divertimento in Re maggiore K. 251 alla Sinfonia n. 29 in La maggiore K. 201. Tra queste, due splendide isole: il Concerto in Sol maggiore n. 3 per violino e orchestra K. 216 e il Concerto in La maggiore n. 5 per violino e orchestra K. 219. Un omaggio a Mozart, inserito nella Stagione Concertistica 2005 a cura della Fondazione Arturo Toscanini, risultato fresco, vivace e fluido, e nel quale non sono mancate le sottilineature di quelle essenziali differenziazioni che hanno reso le armonie dei Classici proposti in scaletta con risonante naturalezza. Nessuna pesantezza né gratuite frivolezze ad imprimere, in un programma di brani composti da un unico seppur geniale compositore, un senso di ripetitività. Le sfaccettature, pregiate come ricami d'armonia intessuti di luminosità timbriche, hanno invece reso il concerto di ieri sera un evento da ricordare, come hanno sottolineato i lunghissimi applausi degli spettatori, che hanno innalzato ripetute ovazioni al loro "beniamino dell'archetto".
Eleonora Bagarotti