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Sabato 19 Marzo 2005 - Libertà

"Presidente unitario per la Fondazione"

L'appello di sei associazioni d'impresa. Cciaa sott'accusa: fa scelte di rottura

Secondo il "Tavolo Permanente delle Imprese", formato da Api, Cia, Cna, Concooperative, Confesercenti e Legacoop, né Marazzi né Mazzocchi rappresentano le categorie economiche

L'elezione del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, cui è chiamato domani il consiglio generale dell'ente, "viene rappresentata alla pubblica opinione come una frattura tra le istituzioni piacentine da un lato e mondo economico dall'altro". Così attacca una nota del "Tavolo Permanente delle Imprese" composto da Api, Cia , Cna, Confcooperative, Confesercenti e Legacoop di Piacenza, organismo che non riconosce veritiera quella rappresentazione e che "riconferma la propria vocazione alla ricerca di percorsi ed iniziative comuni nei confronti delle istituzioni e degli enti territoriali e auspica un presidente della Fondazione interprete e rappresentativo degli interessi sociali e più diffusi". Una posizione che si inserisce nel nervoso dibattito sull'ente di via Sant'Eufemia apertosi alla vigilia del voto sul presidente. Sul tavolo due candidature: quella dell'ad di Cementirossi Giacomo Marazzi, spinta dalla Camera di Commercio (Cciaa) e formalizzata in Fondazione col corredo di 13 firme di consiglieri tra cui i 5 esponenti della realtà vigevanese; e quella del presidente uscente Gian Carlo Mazzocchi, accompagnata da 5 firme, tra cui 3 dei 4 esponenti designati nel "parlamentino" di via Sant'Eufemia da Comune e Provincia. Contro la prima opzione, che ha sulla carta i numeri per prevalere (forte della maggioranza dei 25 seggi del consiglio generale, risicata ma sufficiente per l'elezione dopo le due votazioni iniziali che richiedono un quorum dei due terzi), si sono espressi il sindaco Roberto Reggi e il presidente della Provincia Gian Luigi Boiardi, giudicandola (v. Libertà di giovedì) "non rappresentativa degli interessi sociali" e tale da spaccare la Fondazione ed entrare in conflitto con gli enti locali. Il loro appello è per la conferma di Mazzocchi ma con mandato pro tempore (18 mesi) e teso alla "ricerca di una soluzione più condivisa e unitaria". Il "Tavolo Permanente delle Imprese" parla di "schieramento anomalo della Ccciaa in questa vicenda", il "frutto della mancanza di volontà unitaria nella sua nuova gestione, che ha visto anche in questa occasione l'esclusione a priori delle nostre organizzazioni da qualsiasi confronto e decisione sulle scelte della Cciaa in relazione alle nomine negli enti, nelle società e nei tavoli strategici cui partecipa". "Le organizzazioni imprenditoriali (Associazione industriali, Unione commercianti, Laa, Upa -Federimpresa, Unione agricoltori e Coldiretti) che portano la responsabilità di questa frattura del mondo economico piacentino, da noi più volte denunciata, pensano di potersi assumere la responsabilità politica di questa ulteriore rottura con le Istituzioni democraticamente elette?". Se lo chiede il "Tavolo" che, "a prescindere dalla indiscussa validità dei candidati, non riconosce a nessuno di essi il ruolo di rappresentante di interessi delle categorie economiche e invita tutti, organizzazioni economiche e istituzioni, ad agire per una forte ripresa del confronto per rilanciare i contenuti e il metodo del Patto per Piacenza. A partire dalla volontà di trovare una soluzione più condivisa e unitaria nel percorso indicato" da Reggi e Boiardi.

guro

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