Venerdì 18 Marzo 2005 - Libertà
"Non ci sto a farmi ghettizzare cerco la coesione più ampia"
"Non ci sto a farmi ghettizzare, a farmi mettere etichette. Mi rappresentano come uomo del centrodestra, ma io non ho mai avuto tessere in tasca né frequentazioni politiche, mi indicano come il rappresentante di interessi delle categorie economiche e certo arrivo dal mondo industriale, ma la Fondazione ha ben chiari i suoi settori di intervento, alle imprese non andrà nulla. Parte dei fondi vanno alle Università e solo questo potrà produrre ricadute positive anche sulle aziende...". Giacomo Marazzi, già membro del consiglio di amministrazione della Fondazione e oggi candidato opposto a Giancarlo Mazzocchi, non vorrebbe dire una parola sulla sua discesa in campo ("non voglio che assomigli ad una corsa elettorale..."), nemmeno una. Ma dietro insistenza alla fine si lascia convincere. "Sono stato sollecitato sulla presidenza già da tempo, diciamo un annetto, da persone che non appartengono solo al mondo economico, ma anche da esponenti del volontariato, professionisti. Avevo detto no - racconta - poi però la base che mi sostiene si è allargata e non ho più potuto dire no". Non c'è solo la Camera di Commercio, osserva Marazzi, ma esponenti del volontariato, tutti i membri della Comunità vigevanese, dalla Curia al Comune, esponenti delle professioni. E così Marazzi sintetizza il significato del suo programma: "Ci vuole massima unità e coesione fra i soggetti chiamati alla conduzione della Fondazione e una gestione più attenta, con il problema di far fruttare al meglio il capitale, che va difeso in termini reali". E chi vuole un manager, lo vuole anche per questo, lascia intendere lui stesso. Come indirizzare i fondi? Non è una scelta opzionale ("se questi sono i timori"). "Ci sono i filoni previsti dallo statuto - elenca Marazzi - ovvero educazione e formazione, ricerca scientifica e tecnologica, arte, attività e beni culturali, volontariato, filantropia e beneficienza, assistenza agli anziani, attenzione alla famiglia". "Onestà e trasparenza per il ruolo di presidente - conclude - sono prerequisiti, chi va a gestire questo ente lo deve fare nell'interesse di tutta, dico tutta, la collettività piacentina e vigevanese".
Giacomo Marazzi