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Giovedì 17 Marzo 2005 - Libertà

Fondazione, enti locali contro Marazzi

A quattro giorni dal voto Comune e Provincia si schierano per un mandato-ponte (18 mesi) al presidente uscente. "Candidatura che spacca, confermiamo Mazzocchi ma pro tempore"

Alla Fondazione di Piacenza e Vigevanoo si sta andando verso una presidenza di Giacomo Marazzi? Provincia e Comune si mettono di traverso. Non che la cosa sia una novità, ma ciò che finora era rimasto sottotraccia esce rumorosamente allo scoperto per opera del presidente della Provincia Boiardi e del sindaco Reggi che a quattro mani hanno vergato l'intervento a fianco. Lo fanno a pochi giorni dall'elezione del nuovo presidente fissata per domenica, dopo che il quadro emerso per il rinnovo di via Sant'Eufemia vede sul tappeto due candidature: quella di Marazzi, accompagnata da 13 firme (tra cui, compatta, la componente vigevanese), e quella del presidente uscente Gian Carlo Mazzocchi, forte soltanto di 5 sottoscrizioni.
Firme di membri del consiglio generale della Fondazione, quel "parlamentino" chiamato domenica a esprimere il suo voto. Vi siedono in 25: 13 non bastano per eleggere il nuovo presidente al primo "giro" quando occorre una maggioranza qualificata dei due terzi, ma alle votazioni successive, con il quorum si abbassa al 50% + 1, Marazzi ha sulla carta i numeri per farcela. Ma secondo Reggi e Boiardi l'elezione dell'amministratore delegato di Cementirossi sarebbe uno schiaffo a Comune e Provincia (in consiglio hanno due seggi ciascuno), alla loro ricerca di un "candidato che interpretasse e fosse rappresentativo degli interessi sociali e più diffusi verso i quali lo Statuto della Fondazione indirizza parte rilevante della propria attività". "Purtroppo, queste linee di indirizzo avanzate dagli enti locali più rappresentativi della comunità piacentina, non hanno trovato l'ascolto di una parte del consiglio generale che pare perseguire una soluzione che proviene dal mondo imprenditoriale piacentino (è la Camera di Commercio che più ha spinto per Marazzi, ndr) orientato, forse da tempo, verso un progetto di segno opposto. Progetto che rischia di provocare una spaccatura verticale all'interno del massimo organismo di direzione della Fondazione", scrivono Reggi e Boiardi, anche perché la candidatura Marazzi "sembra non lasciare spazio ad alcun confronto costruttivo". Insomma, il nuovo vertice di via Sant'Eufemia "nascerebbe in contrapposizione ai più importanti e rappresentativi Enti e settori di attività locali". Perciò Comune e Provincia (e il mondo "del volontariato e dell'università") perorano l'opzione Mazzocchi. Ma non come alternativa definitiva, bensì come "candidatura pro tempore" fino alla scadenza del cda di via Sant'Eufemia, in carica altri 18 mesi. Una presidenza-ponte, quella dell'ex professore della Cattolica, al "preciso scopo di preparare una soluzione più ampiamente condivisa e più consona allo spirito dello statuto della Fondazione".

Gustavo Roccella

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