Giovedì 10 Marzo 2005 - Libertà
"Un morto su 100 è vittima dello smog"
Il dibattito. "Mal'aria 2005": Legambiente raccoglie mille firme anti-inquinamento
"Aumenta la mortalità per inquinamento atmosferico. Un caso su 100 morti è attribuibile agli effetti dannosi dell'aria inquinata".Lo afferma Giuseppe Biasini, di Arpa citando le percentuali diffuse da uno studio recentemente presentato all'università di Bologna: l'1,4 per cento delle cause di morte è legato alle cattive condizioni dell'aria che respiriamo. Un dato che ormai sembra essere sempre più una certezza.
"Ultimamente - dice Biasini - proliferano gli studi di settore che confermano la dannosità degli effetti dell'inquinamento
sulla salute dell'uomo". Per parlarne ieri Legambiente ha organizzato un convegno, nell'ambito della campagna di "Mal'aria 2005", ieri sera alla Fondazione. Il dibattito è stato l'occasione per ribadire la necessita di adottare misure utili per l'emergenza inquinamento. "Abbiamo già raccolto oltre mille firme a sostegno della richiesta di misure decisive per l'emergenza sforamento delle polveri sottili", ricorda Marco Natali di Legambiente. "Proponiamo un modello di mobilità sostenibile - continua - che sia in particolare centrata sull'uso dei mezzi pubblici non inquinanti, di parcheggi scambiatori e del disincentivo di quelli all'interno della città. Le nostre proposte sono in linea con quanto proposto da Agenda 21 e mirano a ribadire la centralità assoluta della tutela della salute dei cittadini".
All'incontro ha preso parte, accanto al tecnico dell'Agenzia regionale prevenzione ambiente, anche Luca Mercalli, il meteorologo ospite fisso alla trasmissione domenicale di Fabio Fazio.
"Lo stile di vita attuale non è più compatibile con i vincoli ambientali - continua Mercalli - i problemi se li è creati l'uomo stesso. E ora è necessario trovare il coraggio di cambiare rotta finchè la possibilità di scelta ci è ancora possibile.
Superato un certo limite, se continueremo ad ignorare i segnali, saranno le leggi fisiche e della natura a decidere per noi". Il climatologo, si auspica una decrescita dei consumi. "Attenzione all'indigestione di benessere, salvaguardiamo i veri valori del benessere, che il surplus danneggia". "Esistono dei motivi meteorologici che agevolano l'inquinamento - afferma - e anche in val Padana, è possibile iniziare a prendere decisioni e sperimentare nuovi modelli di vita".
Nel pomeriggio di ieri il climatologo della tv, si è intrattenuto alla libreria Fahrenheit per la presentazione del suo ultimo libro "Le mucche non mangiano cemento", focalizzato sulla futura inversione di tendenza al consumo dissennato delle energie non più riproducibili, con particolare riferimento alla valle padana.
Ilaria Molinari