Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
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Venerdì 21 Maggio 2004 - L'Informatore Vigevanese

L’amore e la tecnica spiegate da Galimberti

PIACENZA - Il 2003 per la Fondazione di Piacenza e Vigevano è stato un anno positivo, sia per l’entità dei fondi erogati per opere sociali (scopo primario dell’istituzione) che per il bilancio contabile il quale, pur in condizioni di criticità generale, ha potuto beneficiare di alcuni fatti positivi per poter sostenere le iniziative ed è stato approvato nella seduta del consiglio generale del 26 aprile.


Con l’esercizio 2003 si è conclusa definitivamente la separazione tra la Banca e la Fondazione; si è infatti proceduto alla vendita, usufruendo dell’esenzione fiscale delle plusvalenze realizzate, del residuo 0,147% del capitale di Banca Intesa, ultima conferitaria dopo il passaggio intermedio con la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza. Questa operazione ha reso esplicito, in primo luogo, la fine di quel “vincolo genetico e funzionale” che in origine legava l’ente pubblico e la società bancaria. Ha consentito inoltre, per effetto della plusvalenza trasferita fra le riserve del patrimonio, di recuperare valore e quindi contenere l’effetto erosivo dell’inflazione sul patrimonio. «Non sono fatti che si possono ripetere tutti gli anni – dice Pietro Torielli, rappresentante di Vigevano nel Cda -, ma sono eventi straordinari che ci hanno consentito di salvaguardare il patrimonio coprendo l’inflazione, base fondamentale per investire in opere di utilità. Le iniziative finanziate a Vigevano nel 2003 sono state molte, e per continuare così dobbiamo basarci sui rendimenti dei titoli». Queste operazioni hanno consentito di ridurre l’impatto dei mercati finanziari scarsamente remunerativi; l’avanzo di gestione dell’esercizio 2003 è risultato infatti ancora in aumento rispetto all’anno 2002: la percentuale di incremento è del 25%.
Il risultato economico, ammontante a 16,05 milioni di euro ha consentito di far recuperare al patrimonio quasi tutta l’inflazione annuale (2,70% contro 2,90%), e di realizzare interventi per complessivi 9,66 milioni di euro (8,84 milioni di euro per interventi diretti più 0,80 milioni di euro erogati al volontariato in base alla Legge 266/91).
Il valore complessivo degli interventi supera di oltre il 20% quanto destinato all’erogazione nell’esercizio 2002, che già vantava il primato sui 10 anni precedenti.
Come sempre, particolare attenzione è stata posta ai costi operativi, affinché siano in linea con i principi di efficienza e di efficacia richiesti da una corretta gestione delle risorse. In termini globali il patrimonio ha così raggiunto un livello molto prossimo ai 400 milioni di euro. Una data particolarmente importante per l’anno 2003 è da considerare il 24 settembre quando la Corte Costituzionale, ha definitivamente dato ragione ai ricorsi delle Fondazioni, stabilendo la loro entità di persone giuridiche private senza fine di lucro, riconfermando inoltre la piena autonomia statutaria e gestionale come già previsto dalla Legge Ciampi del 1999.

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