Giovedì 3 Marzo 2005 - L'Informatore Vigevanese
Vigevano: Raccontarsi per conoscersi
VIGEVANO - Imparare a raccontarsi per ritrovarsi e costruire o ricostruire la propria identità. È l’obiettivo finale che si propone il ciclo di incontri sull’autobiografia come cura di sé e piacere di raccontarsi in programma presso l’istituto San Giuseppe di vicolo Deomini a partire dal 7 marzo, alle ore 17. Ad organizzare il corso di formazione dal titolo “Raccontarsi a scuola: formazione autobiografica e laboratorio didattico rivolti a insegnanti e genitori” è il Centro di Consulenza Familiare cittadino.Il percorso didattico - varato in collaborazione con il Coordinamento del Volontariato e il patrocinio del Centro servizi amministrativi di Pavia - è rivolto agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado della lomellina, ai genitori interessati e a chiunque voglia approfondire l’argomento. Il progetto, finanziato dalla Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, intende fornire strumenti culturali e operativi sulla didattica autobiografica. «Il metodo autobiografico - spiegano al Centro di Consulenza Familiare - più volte sperimentato con successo nelle scuole del territorio attraverso l’esperienza di “Volti e voci dei sogni”, anch’essa sostenuta dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano
, approfondisce in ambito psicopedagogico la riflessione autonoma di adulti e ragazzi sulla propria storia personale. Riflettere sulla propria storia, raccontarla, quindi di socializzarla con altri, significa trovare lo spazio e il modo per scoprire chi siamo e dove stiamo andando o meglio, nelle parole di Duccio Demetrio, di attivare la “memoria del futuro”.
I ragazzi, ma anche gli adulti, possono orientarsi nella vita, scoprire nuove vocazioni, immaginare il proprio futuro attraverso il recupero di ciò che è stato, delle fotografie, degli oggetti e delle emozioni a questi legate». Gli adulti, insegnanti e non possono ritrovarsi a scoprirsi attraverso l’esercizio del ricordo e la tessitura di fatti ed eventi che riconsegnino un senso alla vita professionale e personale.
«Questo metodo - sottolineano al Ccf - proprio perché pone la persona al centro della propria esperienza e cerca di trovarne il senso, è stato anche proficuamente utilizzato come strumento di integrazione nella scuola, in quanto tutti, anche i cosiddetti alunni svantaggiati o provenienti da altre culture hanno ricordi, oggetti, sensazioni, suoni, esperienze di cui parlare e da condividere con gli altri. Tuttavia, proprio per la sua flessibilità e duttilità nell’applicazione, la didattica e il counseling autobiografico richiede un serio percorso di formazione per chiunque voglia avvicinarvisi».
Di Martino