Lunedì 10 Settembre 2001 - Libertà
Nei chiostri sinfonie e "danze" gitane
Protagonista del concerto dell'orchestra "Zanella" una violinista di 17 anni
La Festa del Duomo ha avuto come prologo un piacevole appuntamento musicale che ha visto protagonista l'orchestra sinfonica "Amilcare Zanella", la compagine orchestrale del Conservatorio Nicolini diretta da Fabrizio Dorsi. Il "Concerto del Duomo" si è tenuto sabato sera nell'affascinante cornice dei chiostri del Duomo in una splendida serata di fine estate (turbata solamente, a tratti, dagli olezzi di frittura di pesce che aleggiavano nel circondario). Il concerto è stato introdotto dal saluto al pubblico di monsignor Anselmo Galvani, rettore del Duomo, e da un breve ringraziamento del presidente del Conservatorio Gianfranco Chiappa ai sostenitori privati che consentono all'Orchestra Zanella di esistere e operare. Ad aprire l'esibizione è stata la graziosissima "Sinfonia in Re Veneziana" di Antonio Salieri (onesto compositore settecentesco calunniato da una geniale finzione letteraria che, da Puskin ad "Amadeus" fa di lui l'invidioso avvelenatore di Mozart).
La seconda parte è stata interamente dedicata alla musica spagnola per orchestra sinfonica, fatta di pagine affascinanti quanto poco note al grandissimo pubblico. Le meravigliose "Danzas gitanas" di Turina sono state seguite dal capitolo forse più polare della letteratura musicale del Novecento spagnolo: la suite dal balletto "El amor brujo" ("L'amore stregone") di De Falla. Alle prese coi colori e gli umori esotici di queste partiture, l'Orchestra Zanella ha dato sotto la bacchetta di Dorsi il meglio di sé, squadernando in tutte le sue sfumature quella "tinta" calda e pastosa che è uno dei punti di forza di un collettivo orchestrale ricco di ottimi elementi che avrebbe forse bisogno di più risorse di quelle messe a disposizione dai pur generosi mecenati di cui dispone, per poter smettere di considerarsi "in rodaggio" e affrontare con la massima determinazione le imprese cui un'orchestra è chiamata. La protagonista maggiormente in evidenza in questa lunga serata di musica, comunque, è stata una violinista di 17 anni allieva del Nicolini: Rita Mascagna, bolognese di Castelsanpietro Terme, che nel nostro Conservatorio segue i corsi di violino di Caterina Carlini. La giovanissima Rita, accompagnata dalla "Zanella" ha eseguito due splendide quanto celebri "Romanze per violino e orchestra" di Beethoven: l'"op.40 in Sol maggiore" e quella "op. 50 in Fa maggiore" resa popolarissima, anni fa, dallo spot televisivo di un noto brandy italiano. Impegnata in due brani tanto ardui, la Mascagna ha dimostrato - specialmente nei virtuosistici passaggi nel registro acuto - autentiche e brillanti doti da futura concertista. Vero è che, forse per lo stress dei troppi impegni ravvicinati (pochi giorni prima del Concerto del Duomo questa studentessa ha partecipato al concorso nazionale "Vittorio Veneto", uscendone con un terzo posto), la ragazza si è presentata sul palco tesa e irrigidita e, all'inizio, qualcosina ha sbagliato. Ma come diceva un musicista di tutt'altro genere (Francesco De Gregori), "non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore": qui siamo in presenza di un talento.
Oliviero Marchesi