Sabato 8 Dicembre 2001 - Libertà
Paul Klee indagatore dell'animo umano
Col grande esponente dell'Espressionismo, si è concluso alla Fondazione il ciclo sui Maestri dell'arte
Incontro dedicato ad un insigne alfiere della pittura europea del '900, Paul Klee, per chiudere il seminario "I maestri dell'arte moderna", relatrice Elena Sichel, organizzato dal Fai (Fondo ambiente italiano) sezione di Piacenza, in collaborazione con Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Nella pittura contemporanea lo svizzero Paul Klee (1879-1940), esponente di spicco dell'eterogeneo ma vitalissimo universo espressionista, brillante seguace di Vassili Kandinsky ed ultimo grande rappresentante di quella cultura mitteleuropea destinata, tra secondo e terzo decennio del secolo, a modificare funzione e significato dell'arte moderna, fu anche precursore dell'astrattismo e sublime indagatore dei recessi dell'anima, indomito sperimentatore di nuovi linguaggi ed attivissimo docente al Bauhaus di Gropius.
Con il supporto di diapositive, Sichel ha ricostruito il percorso esistenziale di Klee, adolescente chiuso ed introverso, sin dagli esordi buon disegnatore e, per la carriera, incerto fino al 1898 tra opzione artistica o musicale; dai primi del secolo in figure primitive, infantili, caricature tipiche della cultura germanica e qualche nudo, emerge, perentoria, la caratteristica cifra stilistica di Klee, cioè quel sottile e meditabondo disegno stenografico, quella naturale tendenza all'indagine psicologica ed alla rappresentazione di immagini oniriche e fantastiche. Realismo, Impressionismo e Simbolismo sono ormai eredità sterili, movimenti inerti e lontanissimi per Klee capace di semplificazioni estreme, immagini pure, assolute, al di là di ogni umana contingenza verso la cosiddetta "terza via" nel confronto con la realtà: prima distacco, poi allontanamento quindi riavvicinamento. Se per Kandinsky pittura è interiorità ed irrazionalità, per Picasso rigido cubismo, per il Futurismo tentativo di fissare oggetti in movimento, per Klee, consapevole delle potenzialità dell'inconscio ora indagato con metodo da Freud ed Jung, l'arte è incertezza, ambiguità, ineffabilità. Nelle sempre più astratte composizioni, forte anche di una non comune sensibilità musicale, tenta di definire valori primari, idee e spunti essenziali con forme apparentemente scialbe, elementari e quasi insignificanti ma sempre più elevate al rango di comunicazioni intersoggettive.
Ma nel suo mondo confluiscono anche solarità mediterranea e colori dell'iride, suggestioni orientaleggianti ed echi di lontani fasti bizantini nonché quei toni cupi ed oppressivi caratteristici della percezione nordica. Sichel si è poi soffermata sulla collaborazione, dal 1920, con il Bauhaus di Walter Gropius e proprio in questo ambiente d'avanguardia Klee, docente di "Teoria delle forme", per la prima volta avrà modo di elaborare un metodo, trasmettere con passione il proprio credo, proporre una nuova civiltà figurativa nonostante all'orizzonte, lugubri, incombano ombre funeste di imminenti stravolgimenti politici e sociali che comprometteranno e stroncheranno l'esaltante esperienza.
Klee analizza con straordinaria freddezza il gran magma della società europea del tempo isolando enigmatici ma intensi frammenti spazio-temporali dove, forte, palpita una musicalità solenne e maestosa.
Fabio Bianchi