Mercoledì 7 Febbraio 2001 - Il Giorno
E mons. Tonini benedì la statua
PIACENZA — A un certo punto è arrivato anche il cardinal Tonini: ha metaforcamente benedetto la statua di sant'Antonino (modellino, formato mignon), si è fatto fotografare con il fonditore italoamericano dell'opera di Sergio Brizzolesi, Piero Mussi (arrivato il giorno prima dalla California) e la serata dedicata al patrono si è conclusa in gloria. Era difatti, quella dell'altra sera, all'Hotel Roma, l'appuntamento - convegno, promosso dal Rotary Piacenza e dagli altri club di Servizio (nove in tutto, tra i quali Lions Host, Rotaract, Hinner Wheel, Round Table ecc.) per fare il punto sulla "situazione - statua" (il monumento dovrebbe essere inaugurato il prossimo 4 luglio). E se possibile - è parso di capire nell'intendimento del professor Domenico Ferrari, presidente del Rotary Piacenza, che, a nome di tutti i suoi colleghi dei "services", ha introdotto e poi condotto, la serata - sbaraccare il campo dai molti equivoci accumulatisi via via, togliendosi anche qualche "sassolino dalla scarpa", a proposito di certe critiche, ch'egli ha giudicato ingiuste o infondate. Ad esempio, quella, secondo la quale, si sarebbe dovuto procedere con un concorso internazionale per giungere ad individuare l'artista realizzatore del progetto. Tenuto conto anche del fatto che altre incomprensioni sono emerse quando, per circostanze piuttosto complesse (cui l'altra sera non si è comunque fatto cenno) all'artista designato in prima battuta (Groppi) è succeduto Brizzolesi. Tra l'altro, quest'ultimo, gravemente infortunatosi alle gambe, qualche giorno fa, così da aggiungere apprensione circa la possibilità di rispettare i tempi. "Qualcuno forse non ha considerato adeguatamente che la nostra iniziativa (dei club, cioè) - ha detto Ferrari - è un atto di pura liberalità privata. Che non deve perciò sottostare a quelle prassi o normative in vigore per le pubbliche istituzioni. A parte che al concorso internazionale fummo i primi a pensare, ma poi dovemmo ripiegare su soluzioni più abbordabili, (e comunque assolutamente apprezzabili) per motivi, sia di costi che di tempi. Il nostro è comunque un dono alla città che poteva essere accettato o rifiutato. La città, attraverso la Municipalità lo ha accettato, e noi ne siamo fieri. Tutto qui. Altre considerazioni - ha sostanzialmente concluso Ferrari - possono senz'altro appartenere alla sfera delle opinioni personali, più o meno apprezzabili, ma ai fini della nostra iniziativa, così come concepita, lasciano il tempo che trovano". L'apprezzamento del Vescovo Luciano Monari è stato espresso dal suo rappresentante in quella sede, monsignor Domenico Ponzini.
"Tra l'altro ci ha consentito - ha aggiunto il prelato - di risparmiare le spese che la Diocesi avrebbe dovuto fare in proprio, per dare un proprio segno in occasione del Giubileo."
Anche l'assessore alla cultura della Provincia Vittorio Anelli, accennando alle incomprensioni verificatesi, ha usato toni concilianti, quasi curiali: "Dobbiamo badare più alle cose che ci uniscono, che a quelle che ci dividono". Mentre al professor Giuseppe Carella, promotore due anni fa, con il suo Rotary, dell'iniziativa, è toccato il compito (e lo ha svolto da par suo) di fare una "galoppata emotiva", quasi cinematografica, attraverso l'intricata vicenda. Non per nulla ha fatto cenno al regista Frank Capra, quello dei "telefoni bianchi". Anche altri hanno preso la parola (il dottor Varani dei Lions Host; il sindaco Guidotti, arrivato trafelato, dopo una seduta fiume di Consiglio Comunale; l'assessore municipale Frontini, che ha accennato ai vari iter operativi in corso) ma i riflettori si sono accesi, facendo appello alla mozione dei sentimenti, quando il fonditore italoamericano Mussi, con il suo slang da emigrato, si è commosso per l'onore che gli è toccato: far qualcosa per "la Patria Piacenza". Ma il colpo di teatro è venuto con l'inattesa visita del cardinal Tonini (impegnato, fino a qualche momento prima, alla Fondazione). E così a Sant'Antonino è toccata anche la "benedizione" del Cardinale.
Sandro Pasquali