Lunedì 24 Settembre 2001 - Libertà
Cellule staminali, possono "riparare" gli organi
Conferenza sulle nuove frontiere dei trapianti all'Auditorium della Fondazione
Molto seguito, l'altra sera all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, l'incontro sulle cellule staminali. Dopo l'introduzione del dottor Luigi Cavanna, responsabile del programma oncologia-ematologia dell'Azienda Usl di Piacenza, a chiarire l'utilizzo nella pratica medica delle cellule staminali è stato il dottor Giuseppe Civardi, dirigente della 1a divisione medica. "Le cellule staminali sono capaci di moltiplicarsi, differenziarsi ed assumere competenze specifiche - ha esordito - e sono contenute nel midollo osseo, sede di produzione delle cellule del sangue, che viene ancora utilizzato nella pratica per il trapianto". Esso può avvenire da donatore a ricevente (trapianto allogenico) o tramite il paziente stesso (trapianto autologo): tale procedure viene utilizzata per malattie tumorali. Negli ultimi anni si è scoperto che sono proprio le cellule staminali che, separate dalle altre componenti, permettono l'attecchimento. Possono quindi essere "spremute" e prelevate dal sangue circolante - ha poi spiegato Cristina Arbasi, medico del servizio immunoematologia e trasfusionale - per essere poi raccolte, congelate (a meno 175 gradi) e conservate per anni. Utilizzando queste procedure, la 1a divisione di medicina e onco-ematologia, in stretta collaborazione con il centro trasfusionale, ha eseguito 23 trapianti di cellule staminali, di cui 13 nei primi 6 mesi di quest'anno. Fin qui, dunque, la pratica attuale: come ha spiegato il dottor Giuseppe Civardi (ematologia-oncologia), recentemente si sono sperimentate nuove applicazioni per la cura di altre patologie. "Tra il 2000 e il 2001, su animali, sono state testate tecniche - ha spiegato il ricercatore - che prevedono l'utilizzo e l'inserimento di cellule staminali cresciute in coltura per riparare le alterazioni di altri organi". Nuove frontiere si stanno quindi spalancando per l'infarto del miocardio, il morbo di Parkinson, il diabete mellito e, forse, anche per il morbo di Alzheimer. Mauro Moretto, medico del centro trasfusionale, ha quindi illustrato altre fonti di cellule staminali: oltre che nel midollo osseo dell'adulto, esse possono infatti essere ottenute anche da embrioni o da feti. Quelle prelevate dal cordone ombelicale, in particolare, si sono dimostrate molto efficienti nei trapianti. "Piacenza ha aderito alla banca regionale del sangue cordonale - ha ricordato Moretto - contribuendo in misura notevole alla raccolta di sacche che potrebbero essere utilizzate per trapianti in tutto il mondo". La serata si è conclusa con alcuni interventi dell'assemblea, moderati da Giancarlo Carrara (primario di medicina generale) e da Giacomo Biasucci (primario di pediatria).
Silvia Barbieri