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Venerdì 23 Novembre 2001 - Libertà

Curarsi con punture di api, come Carlo Magno

Una terapia antichissima che oggi ha riacquistato sostenitori. Presentato un libro. Funziona per artrosi e sciatalgie". Risultati anche in altri casi

L'ape, industriosa ed organizzata produttrice di miele, pappa reale e cera, raccoglitrice di polline e di propoli, (che poi trasforma prima di utilizzarla), riuscirebbe ad essere di aiuto alla cura delle malattie dell'uomo anche grazie al suo veleno. Di questo interessante argomento si è parlato ieri pomeriggio durante la presentazione del libro "Apipuntura Terapia medica con veleno d'api Con le api ritorno alla vita". L'incontro, svoltosi presso l'Auditorium della Fondazione di via Sant'Eufemia, è stato coordinato dal giornalista Roberto Mori. Autore del volume, edito dalla Tipleco, il medico Federico Grosso, specializzato in cardiologia e in geriatria-gerontologia, i cui studi, iniziati nell'ambito della medicina tradizionale, si sono poi allargati all'ambito più vasto della medicina alternativa. Parafrasando la frase di Paracelso, "tutto è buono, niente è buono, solo il modo di servirsene conta", secondo Federico Grosso sarebbe auspicabile superare le prevenzioni e le lotte partigiane tra i fautori dei diversi mezzi di guarigione, (allopatia contro omeopatia, chemioterapia contro fitoterapia, ecc.) per cercare invece "di integrare in un insieme armonioso tutto ciò che può essere buono ed utile all'arte del guarire".
Grosso, che abita e lavora tra Milano e Vimodrone, ha approfondito in particolare l'apiterapia, cioè il trattamento delle malattie tramite i prodotti raccolti, trasformati o secreti dall'ape. Si è poi attivamente dedicato all'apipuntura, con la quale si interviene nella cura di alcune malattie con punture di api provocate. L'imenottero assume il ruolo di protagonista di questa forma terapeutica, per cui la prima parte del libro è dedicata ad illustrare caratteristiche ed abitudini delle api. Segue la presentazione dell'apipuntura, di cui viene evidenziata anche l'antica origine. Noto già ad Ippocrate, Celso e Galeno, a quanto pare veniva utilizzato da Carlo Magno e Ivan Il Terribile per alleviare gli attacchi di gotta. Il primo medico ad usare la puntura delle api per curare le malattie reumatiche sarebbe stato però Anton Tere nel 1870. Qual è oggi il grado di diffusione in Italia dell'apipuntura? "L'apipuntura è praticata a Milano, a Sarzano in provincia di Venezia e presso l'ospedale civile di Cremona. A livello mondiale è maggiormente diffusa negli Sati Uniti, dove stanno compiendo studi molto approfonditi anche sull'applicazione nella cura della sclerosi multipla. Nel libro presento la storia di Kelly Ames, una ragazza americana che vedeva la carozzella nel suo prossimo futuro. Con la puntura delle api si è rimessa in piedi e oggi si punge da sola con 15-20 punture al giorno, in attesa che la medicina classica scopra il rimedio per questa malattia". Per quali patologie può essere utilizzata? Sostituisce o affianca la medicina tradizionale? "Artrosi, artrite, le malattie degenerative, anche l'artrite reumatoide, le malattie conseguenti a fatti artrosici come sciatalgie, lombalgie. La chiamo "la cura dei disperati", perché arrivano malati che hanno già fatto tutte le terapie della medicina classica, ma riescono ad ottenere risultati eccezionali con l'apipuntura. Vengono sospese le terapie tradizionali perché quando i pazienti arrivano da noi, su di loro la terapia classica non ha sortito effetto". Esistono controindicazioni? "Sì. Nel libro è possibile trovare quelle indicate dal Ministero della Sanità russo, paese in cui questo tipo di terapia è ufficialmente riconosciuto, come del resto negli Stati Uniti. Presento un elenco delle malattie per cui l'apipuntura è consigliata e quelle per cui non è controindicata. Non conviene usarla quando il sistema anticorpale del nostro organismo sta lottando contro un'altra malattia più importante, come ad esempio la tubercolosi". Esiste un riconoscimento ufficiale per questa terapia? Chi la può praticare? "Non è ancora riconosciuta ufficialmente, come del resto l'agopuntura. In Italia la può praticare chiunque. Dal punto di vista della logica e del buon senso è bene che ci sia un medico per eventuali problemi di allergia". Com'è avvenuto il suo incontro con il mondo delle api? "Ho sempre amato le api. Vent'anni fa l'incontro con il medico francese omeopata Yves Donadieu, che mi ha introdotto a forme di medicina diverse da quelle tradizionali. A Vimodrone ho incontrato un apicoltore eccezionale, Elio Galli, con il quale ho verificato quanto avevo visto fare con le api in Francia e in altri paesi europei".

Anna Anselmi

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