Mercoledì 19 Luglio 2000 - Il Giorno
Insediamento neolitico
Lavori fino al 18 agosto
TRAVO (Piacenza) — Il passato E' dietro l'angolo. Anche quello più remoto. Per attivare la macchina del tempo basta percorrere pochi chilometri e la pellicola della storia si riavvolge di ben cinquemila anni.
A Travo, infatti, esistono i resti di un insediamento neolitico, portati alla luce diciasette anni fa dal Comune, mentre si costruiva un impianto fognario. Ma riconosciuti come tali, in corso d'opera, dalla signora Annamaria Piana, che da quel momento, non ha mai cessato d'interessarsi alla questione. Si tratta di una serie di abitazioni volte al Trebbia, con base rettangolare, da cui partiva una struttura di tronchi, ricoperta di argilla fiammeggiata all'interno. L'area archeologica sarebbe particolarmente importante per una serie di particolari inconsueti. Tanto per cominciare la tipologia degli edifici, unica per quel periodo in tutto il nord Italia. Sono state poi rinvenute una serie di buche intonacate, di cui non E' ancora chiara la funzione (per ora si ha notizia di questa sorta di silos solo in Francia).
Gli scavi di questa stagione dureranno fino al 18 di agosto e sono stati finanziati dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. L'area archeologica (che si può visitare con guida al giovedì) si va ad affiancare all'attività del Museo Civico di Travo, dove vengono conservati gli oggetti ritrovati durante l'attività di recupero. Ci sarà anche un computer (in questo caso, grazie al contributo della Banca di Piacenza), che fornirà informazioni al pubblico in modo veloce.
N.B.