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Domenica 6 Gennaio 2002 - Libertà

In dirittura d'arrivo l'acquisto del palazzo ex Enel?

Sembra vicina la firma del contratto. L'edificio dovrebbe diventare il cuore della cittadella della cultura

S'accende una luce sull'acquisizione del palazzo di via Santa Franca n. 36. L'edificio, di proprietà di Enel, già sede di uffici della società elettrica e oggi completamente vuoto, dovrebbe passare di mano a breve termine e diventare patrimonio della città. Secondo indiscrezioni circolate in ambienti Enel, nel giro di qualche giorno (si parla del 9 di gennaio) verrà rogitato a Roma l'acquisto dell'immobile da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il palazzo, messo a disposizione della comunità di Piacenza, potrà così diventare il fulcro di una vera e propria cittadella della cultura, entro il perimetro strategico disegnato dalla Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, dalla scuola Giordani, dal Conservatorio Nicolini, dal Teatro dei Filodrammatici. Dopo una lunga contrattazione, pare che i tempi siamo maturi per la firma del contratto di acquisto dalla società Sei, che tratta la partita per conto di Enel. La cifra? Si è parlato dapprima di sei miliardi, su cui c'era già un accordo, poi di sette miliardi. Un rincaro, quest'ultimo, reso noto dopo mesi di trattative e che fece arrabbiare il sindaco Guidotti, il quale preannunciò a Chicco Testa l'intenzione di porre un vincolo sull'immobile. Ma, per quanto se ne sa, Sei è rimasta sulle proprie posizioni: non ha abbassato la cifra richiesta. Anzi, sarebbe pronta ad andare all'asta, ma tale modalità di cessione potrebbe compromettere l'acquisizione da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Un rischio che non si vuol correre. In questi giorni non è stato comunque possibile avere una conferma o una smentita da parte dell'ente di via Sant'Eufemia, ed è comprensibile, vista la delicatezza del passaggio. L'acquisizione, del resto, è ampiamente condivisa nel merito, qualche perplessità è nata solo sul prezzo aumentato dalla Sei all'ultima ora. Tra i primi a segnalare l'opportunità di acquistare il palazzo ci furono il consigliere Pareti (Sdi), che ne parlò in Consiglio, e il sindaco Guidotti, intenzionato a dar respiro alla scuola Nicolini e alla Galleria Ricci Oddi, troppo compresse negli spazi. Poi si è aperto il dialogo, non sempre filato, con la Sei. Ma la volontà di arrivare al traguardo non è mai mancata da parte degli attori piacentini. E' pure in corso una variante al Piano Regolatore (dovrebbe arrivare all'attenzione del Consiglio lunedì 14 gennaio), che pone un vincolo sull'edificio e consentirebbe un eventuale esproprio, superato però dai fatti, se è vero che si va alla firma del contratto. Per la precisione, l'ex palazzo Enel, già classificato come sede amministrativa (fascia F), verrà vincolato - se il Consiglio approverà la proposta di Giunta - a servizio di quartiere, per ospitare attrezzature scolastiche di interesse comune, con possibile insediamento di una scuola. Ma forse troppo tardi per spuntare un prezzo migliore.

Pat.Sof.

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