Mercoledì 23 Gennaio 2002 - Libertà
Promuovere la cultura del lavoro
Nelle scuole per indirizzare gli studenti nella scelta professionale
L'esperienza europea ha dimostrato che l'ossatura economica dei paesi dell'Unione è retta dalle piccole e medie imprese. Pur nelle differenze tra paese e paese, si può dire che l'artigianato ha il ruolo più importante. Parallelamente la società europea è retta in modo sempre minore dall'intervento pubblico e in modo sempre maggiore da forme di intervento privato. L'integrazione europea presuppone il riconoscimento dell'individuo e del "capitale" di competenze che porta con sé. La situazione italiana in generale (e del nord Italia in particolare) è simili, ma con una grave lacuna: la mancanza di individui in possesso di competenze tecniche adeguate. Si evidenzi inoltre di recente un fortissimo sviluppo di settori nuovi, quanto a domanda di lavoro, il mondo del non profit è a pieno titolo nel mondo del lavoro e un recente studio dell'Università Cattolica di Piacenza ha evidenziato una forte crescita del terzo settore. La finalità di questo progetto è quella di avvicinare e sensibilizzare i giovani ancora inseriti nel circuito scolastico ad esplorare nuove realtà nel mondo del lavoro. I destinatari sono gli studenti delle scuole medie (e le loro famiglie) e quelli delle scuole superiori. Il progetto si sviluppa in due fasi. Una prima fase prevede la raccolta dei dati su iniziative analoghe svolte altrove in Italia, la progettazione di un'iniziativa promozionale, la progettazione di un'iniziativa per l'educazione socio-affettiva, l'analisi di iniziative che alternino la scuola e il lavoro e il contatto con le scuole per la condivisione del progetto. La fase due prevede invece iniziative di orientamento al lavoro manuale e produttivo in 40 scuole della provincia, iniziative di orientamento alle professioni sociali nelle scuole superiori della provincia coinvolgendo le ultime classi, iniziative di alternanza scuola-lavoro, iniziative mediatiche, la verifica dei risultati e una cerimonia conclusiva. I soggetti coinvolti sono le categorie produttive, le scuole, i centri per l'impiego, l'Università Cattolica, i media locali e la Fondazione di Piacenza e Vigevano.