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Giovedì 3 Marzo 2005 - Libertà

Il sogno a stelle e strisce di Sheila

Ovazioni per il primo show in conservatorio con gli archi della "Zanella". Sabato altri appuntamenti. La Jordan & E.S.P. Trio tra Parker e Harrow, magica notte

"Sheila's Blues: una piccola storia, un sogno che parla di me, nata da una madre sedicenne di Detroit e cresciuta a New York, dove ho vissuto i miei vent'anni zig-zagando nei jazz clubs, innamorata della musica di Charlie (Parker) & Friends. E stasera sono qui, a settantasei anni, a cantare per voi". Questa è la sintesi del brano autobiografico che ha concluso l'emozionante performance di Sheila Jordan e racconta benissimo ciò che è accaduto l'altra sera, sul palcoscenico del Salone del "Nicolini", per l'apertura ufficiale della seconda edizione del Piacenza Jazz Fest, organizzato grazie ai comuni di Piacenza, Fiorenzuola e Castel San Giovanni, Provincia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Regione Emilia Romagna, in collaborazione con conservatorio "Nicolini", Editoriale Libertà, liceo artistico "Cassinari" e altri sponsor. E' in questo modo che la signora bianca del be-bop Sheila Jordan ha portato, dall'alto della sua esperienza, la testimonianza di una lunghissima carriera, ancora vitale, con umiltà e simpatia contagiosa. Circondata dai fedeli musicisti coi quali Sheila ha registrato il suo ultimo album Straight Ahead (Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Gianni Cazzola alla batteria, più noti come E.S.P. Trio) e da quattro strumentisti dell'Orchestra del conservatorio "Zanella" (due violini, un violoncello e una viola, quest'ultima suonata da Lorenzo Quero, fulgida promessa della neonata Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini"), la Jordan è stata letteralmente travolta da applausi, talmente calorosi che alla fine della sua performance - intelligentemente conscia dei suoi "limiti" vocali dovuti alla natura delle cose nel tempo che passa, anche per le leggende come lei -, ha dichiarato, grata e commossa: "I'm speechless" ("Sono senza parole"). E senza parole lo è stato anche il pubblico, giunto folto al primo appuntamento musicale con il jazz della manifestazione piacentina, accolto dalle fotografie in bianco e nero di grandi jazzisti di Paolo Guglielmetti, esposte sotto i chiostri del conservatorio - che, come ha ricordato con soddisfazione Gianni Azzali nella sua introduzione, sta facendo parlare di sé anche a livello nazionale. Lo stupore non era solo dato dall'incarnazione di una leggenda d'oltre oceano (di quelle che hanno duettato con Mingus e Nichols e trasmesso al mondo intero, grazie al proprio talento, l'immensità musicale di Parker e Gillespie, facendosi strumento portante di meraviglie), ma soprattutto dalla duttilità, la tenuta scenica, la capacità di destreggiarsi nei nuovi arrangiamenti e di improvvisare - cosa, per Sheila Jordan, facile come bere un bicchier d'acqua - con il quartetto d'archi della "Zanella", più volte ringraziato pubblicamente "per il sostegno e la bravura con i quali mi hanno aiutata a cantare". Con voce flautata, la Jordan ha introdotto il suo show, durante il quale ha proposto molte canzoni tra quelle registrate con l'E.S.P. Trio, ma anche da Lost and Found, Confirmation, svariati pezzi di Harrow, Parker e Clifford, inserendo momenti di improvvsazione vocale giocata su scale e passaggi armonici di notevole esuberanza, per poi dare spazio a melodie più struggenti nel brano dedicato al fratello, anch'egli musicista e scomparso prematuramente, e soprattutto nell'acclamata Autumn in New York (che ha fatto venire alla mente, per un attimo e con grande nostalgia, quanto sarebbe stato bello se Billie fosse rimasta insieme a noi tutti più a lungo). Ovazioni sono scrosciate, in un crescendo sempre maggiore nella seconda parte del concerto, per Sheila ma anche per l'E.S.P. Trio, già a fianco di grandi nomi come Rodriguez, Harrel e Fresu: un paio di assoli tanto inaspettati quanto apprezzati del brillante Cazzola, il virtuosismo non scevro di poesia ed espressività del pianista Cipelli e la cantabilità davvero eccellente di Zanchi, al contrabbasso, hanno largamente contribuito alla splendida performance. Un sogno a stelle e strisce piombato su di un palcoscenico piacentino, che ha fatto battere il cuore di tutti gli amanti del jazz e della buona musica. Il prossimo appuntamento della rassegna, ideato per le donne insieme agli assessorati alla Pari Opportunità del Comune e della Provincia, è per sabato alle 21.15 al "Nicolini", con Portrait of a lady, tributo a Joni Mitchell, con Maria Pia De Vito, Enzo Pietripaoli e Danilo Rea, che alle 15.30 terrà una master class. E a mezzanotte, alla Volta del Vescovo, ci sarà Stefania Rava.

Eleonora Bagarotti

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