Sabato 9 Febbraio 2002 - Libertà
Restaurato il portale della chiesa dei frati
Cortemaggiore, l'intervento eseguito grazie ai contributi di Eni e Fondazione
Cortemaggiore - Tre anni fa, nella primavera del 1999, in occasione delle celebrazioni che ricordavano il cinquecentesimo anniversario della consacrazione della chiesa conventuale della Santissima Annunziata (quel tempio "periferico" voluto da Orlando Pallavicino nel 1487, consacrato dal vescovo di Piacenza nel 1499, che dal 1987 è gestita dall'ordine religioso dei Padri Sacramentini e che gli abitanti di Cortemaggiore chiamano molto famigliarmente la "chiesa dei frati") furono auspicati e progettati anche importanti lavori sia di restauro che di abbellimento. Negli anni immediatamente successivi, infatti, sono stati restaurati alcuni importanti e significativi arredi ed una preziosa tela dell'800, ma di maggior risalto resta senza dubbio l'intervento della Amministrazione comunale che provvide al totale rifacimento del sagrato esterno della piccola basilica. In quella stessa occasione celebrativa, il superiore dei Sacramentini, padre Battista Ravizza, prese un altro impegno con i fedeli: il restauro delle porte della chiesa. Quei portali che dalle memorie di padre Flaminio da Parma si apprende che nell'anno 1756 "... si è fatta di nuovo, ed assai decentemente, la porta stessa con legni scelti di noce..." in corrispondenza della navata maggiore e le due porte laterali "... spartite da cornici modanate in quattro specchi recanti al centro una formella ad angoli smussati con motivi mistilinei ad intaglio". I portali, come ha confermato padre Ravizza, avevano bisogno di un urgente restauro essendo in pratica esposte a tutte le intemperie che avevano notevolmente corroso tutta la parte inferiore dei manufatti e cancellato tutta la forma barocca delle modanature. La loro condizione imponeva dunque un intervento di restauro da eseguire in tempi brevi, prima che i danni potessero peggiorare lo stato dei manufatti. Ora, i lavori di consolidamento e di restauro (sverniciature, trattamenti antiparassitari, rifacimenti strutturali e ricomposizioni delle parti staccate o mancanti) hanno portato il tutto ai primitivi splendori e le varie operazioni sono state eseguite con maestria ed il tempi sufficientemente brevi dall'azienda Cibiemme di Asolo (in provincia di Treviso) specializzata in modo particolari nei lavori di restauro in legno e molto attiva nel settore degli arredi sacri. Tutta l'importante operazione è stata portata a termine grazie ai sostanziali contributi erogati dall'Eni (sempre attraverso l'Amministrazione comunale magiostrina), dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e da numerose persone particolarmente legate, per devozione ed affetto, alla "chiesa dei frati".
Franco Lombardi