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Lunedì 25 Febbraio 2002 - Libertà

La Chiesa e la sua storia

Grande opera dopo quella del Campi

Tutto è iniziato con la riunione di un gruppo di esperti, tra cui il professor Pierre Racine e monsignor Domenico Ponzini, che hanno analizzato il vecchio problema di dare a Piacenza una storia ecclesiastica aggiornata: finora sono stati realizzati diversi saggi, alcuni molto importanti, ma per trovare una storia organica della Chiesa locale occorre risalire a Pier Maria Campi (1569-1649) nel Seicento. Da questo primo incontro è nata una commissione scientifica vera e propria che, sempre presso la Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha steso recentemente il piano dell'opera ed ha fissato i tempi dell'operazione promossa sia dalla diocesi di Piacenza Bobbio sia dall'istituzione di via Sant'Eufemia. Sono stati previsti due livelli operativi. Il primo vedrà impegnato un gruppo di ricercatori universitari che dovrà realizzare in tempi brevi una guida delle fonti. Ci spieghiamo: per realizzare una storia veramente nuova è necessario, oltre a verificare l'ormai corposa bibliografia, rivedere i documenti. Occorre prendere in considerazioni non solo gli archivi piacentini (dal vescovile a quelli di Sant'Antonino e di altre parrocchie per giungere a quello di Stato), ma controllare anche quelli che hanno accolto, in diverse occasioni, documenti piacentini. Basterebbe pensare che, dopo le soppressioni napoleoniche, i documenti di conventi e chiese sono stati trasferiti a Parma. Altre fonti sono negli archivi vaticani senza contare i casi anomali: ad esempio Bobbio, che è un punto di riferimento importante per la storia ecclesiastica piacentina, ha visto emigrare le proprie carte a Torino. E' vero che oggi la ricerca sarà più agevole rispetto al passato: gli archivi hanno realizzato nuovi repertori ed inoltre si è diffusa la pratica della riproduzione con microfilm. L'operazione resta comunque impegnativa ed è preliminare, come è facile intuire, al lavoro degli storici che sulla documentazione, così aggiornata, dovranno stendere i loro testi. Torniamo al lavoro del comitato scientifico che, oltre a programmare le varie fasi, ha fissato i criteri scientifici e metodologici della ricerca ed ha stabilito il piano dell'opera. Lo compongono i professori Giovanni Filoramo dell'Università di Torino e presidente del comitato scientifico del Centro di Alti Studi in Scienze Religiose di Piacenza, i citati Racine e monsignor Ponzini, Daniele Menozzi dell'Università di Firenze e Paola Vismara Chiappa dell'Università di Milano. Non sono stati ancora individuati i ricercatori che provvederanno alla stesura della guida delle fonti. Il piano dell'opera. La nuova storia ecclesiastica piacentina si articolerà in tre volumi: il primo sarà relativo al periodo "dalle origini alla vigilia della riforma protestante all'inizio del Cinquecento", il secondo andrà dal "Concilio di Trento alla rivoluzione francese" e il terzo "dalla rivoluzione francese ai giorni nostri". Il primo volume, che spazia in un periodo piuttosto ampio, sarà diviso in due tomi. Il primo comprenderà i seguenti saggi: inquadramento delle relazioni tra Chiesa e potere pubblico nel periodo in oggetto, l'espansione del cristianesimo e le sue strutture (diocesi, pievi, ecc.), San Colombano e Bobbio, la cura delle anime (pastorale, insegnamento, culto dei santi, liturgia), i pellegrinaggi, il monachesimo e la sua espansione, la situazione del clero a Piacenza e le arti e la musica. Interverranno per la stesura di queste sezioni il professor Pierre Racine, monsignor Domenico Ponzini e il professor Flavio Nuvolone. Non è ancora stato scelto il collaboratore che dovrà realizzare il capitolo delle arti e della musica. Agli studiosi che prendono parte alla stesura di questo primo tomo del primo volume è stato chiesto di consegnare i loro testi entro il 31 dicembre del 2003 quindi la stampa potrà essere realizzata verosimilmente nella prima metà del 2004, anno in cui, al 31 dicembre, gli stessi storici, o altri, dovranno consegnare gli elaborati relativi al secondo tomo.
Se questi sono i tempi dati agli studiosi per il primo volume si ipotizza, anche se mancano indicazioni precise, che la ricerca delle fonti dovrebbe essere conclusa entro il 2002 in quanto è preliminare alla stesura della storia vera e propria. In questo caso, però, i tempi appaiono veramente un po' stretti. Va anche considerato che la guida delle fonti mantiene una propria autonomia: in altri termini a lavori conclusi Piacenza dovrebbe disporre di una storia ecclesiastica per la quale sono stati fissati i seguenti punti di riferimento: rapporto Chiesa e vita del tempo, carità e assistenza, culto liturgia e devozioni, posizione dei laici, attività pastorale, istituzioni educative, arte e musica sacra, eresie e dissenso, ordini religiosi, amministrazione dei beni della Chiesa. Accanto a questo testo, che, pur rispettando criteri storiografici scientifici dovrà anche tenere conto delle esigenze del lettore comune, la guida alle fonti assumerà pure un significato autonomo. Non solo dovrà fare da supporto agli estensori della storia generale, ma dovrà anche costituire una base documentaria nuova ed organica per ulteriori ricerche. Quindi da questa iniziativa riteniamo che i piacentini si aspettino non solo una storia ecclesiastica nuova nella stesura e nei contenuti (il già citato Campi ha svolto un lavoro prezioso, al suo tempo era un precursore ma poi la storiografia ha ulteriormente affinato i propri metodi) ma anche la possibilità di disporre di strumenti che permettano di proseguire nell'analisi di un settore importante come quello della religione.

Fausto Fiorentini

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