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Giovedì 21 Marzo 2002 - Libertà

Il Vittorio Emanuele verso una struttura di mini-appartamenti

Residenze per anziani

Appartamenti "protetti" per non autosufficienti in una sorta di condominio misto. Potrebbe andare in questa direzione il futuro delle strutture residenziali per anziani, soprattutto nell'ottica di perseguire il benessere della categoria. Questa una delle indicazioni emerse ieri mattina alla Fondazione di Piacenza e Vigevano nel corso di un incontro promosso dal Pensionato e Casa protetta Vittorio Emanuele di Piacenza con il patrocinio della Regione, del Comune e della Provincia di Piacenza e dell'azienda Usl. Lo scopo del convegno - come ha chiarito Giuseppina Astrua, vice presidente della struttura di via Campagna, aprendo i lavori dell'assemblea - era proprio quello di riflettere e di valutare, con gli enti e le istituzioni, il grado di benessere che si è in grado di garantire attualmente nelle strutture residenziali e di individuare possibili percorsi e soluzioni per migliorare ulteriormente la qualità dei servizi offerti. I bisogni - ha sottolineato ancora - sono in evoluzione e la stessa legislazione pare puntare su una modifica delle strutture socio-assistenziali, sia sotto il profilo strutturale che gestionale: anche il Vittorio Emanuele si sta allora interrogando, in questo periodo di forti cambiamenti, su come far fronte in modo efficace alle nuove necessità dell'utenza. Tra le proposte, anche quella di sfruttare meglio lo spazio del pensionato albergo (attualmente poco utilizzato) per creare appartamenti protetti o spostare gli anziani che attualmente dividono la stanza con altre due persone. Dopo il saluto delle autorità (il sindaco Guidotti, il presidente della provincia Squeri e il direttore generale Usl Ripa di Meana) Maurizio Buzzi, consulente della Casa protetta, ha sottolineato la necessità di un cambiamento delle strutture per rispondere ai nuovi bisogni: "La soluzione può essere rappresentata da piccoli nuclei abitativi che abbiano un clima e un ambiente più simile a quello familiare. In questo modo vivrebbero meglio sia gli anziani che gli operatori e le famiglie sarebbero più motivate ad andare a trovare i propri congiunti". Questa dunque la prospettiva (e la sfida) per il futuro, riconosciuta anche dalla Regione, che finanzia questi progetti di condomini misti già attivati a Modena e Parma. Sul presente, ovvero sulla strategia di benessere attualmente in essere al Vittorio Emanuele, hanno poi relazionato gli operatori interni alla struttura. I coordinatori Enzo Beretta e Cristiana Bocchi hanno illustrato il nuovo modello assistenziale, attuato cambiando e rivedendo modelli assistenziali, ruoli e strumenti del passato, nella doppia ottica di personalizzare gli interventi e omogeneizzare le modalità operative. Massimo Ferrari e Dirce Tribi hanno quindi spiegato come sono stati vissuti questi cambiamenti da coloro che operano quotidianamente con gli anziani, mentre Simonetta Bottinelli e Angelo Corradi, medici del Vittorio, hanno relazionato su come si lavora per considerare la persona non solo in base ai sintomi ma nella sua globalità. Durante la mattinata, per esaminare i rapporti tra Comune e Casa protetta, è intervenuta anche l'assessore comunale Anna Braghieri.

Silvia Barbieri

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