Sabato 16 Marzo 2002 - Libertà
Il cardinale perno della diplomazia europea
Convegno internazionale di studio su Giulio Alberoni, il prelato che nel Settecento divenne capo dell'esecutivo di Madrid. Sette relazioni sulla complessa figura dell'uomo di chiesa e politica
L'internazionalità di un cardinale Alberoni non relegato ad un ambito provinciale ma proiettato in una dimensione europea. Le Celebrazioni Alberoniane per i 250 anni dalla fondazione del Collegio di San Lazzaro hanno messo in evidenza proprio questo: "Il cardinale Giulio Alberoni non fu un grande statista ma un uomo di governo, un grande organizzatore che ha dimostrato di essere capace di governare le legazioni; un uomo di cultura che ha dedicato il suo ingente patrimonio proveniente dalla Spagna ad un'impresa culturale che unisce insieme il rispetto dell'illuminismo e le direttive della Chiesa". Sono le parole di padre Luigi Mezzadri, della Pontificia Università Gregoriana, con cui si è chiusa la mattinata di ieri dedicata alla figura di Alberoni come statista e uomo di chiesa, prima parte del Convegno internazionale di studio organizzato per ieri ed oggi nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese. Il convegno si è aperto con il saluto delle autorità e la presentazione delle celebrazioni da parte di Anna Braghieri, presidente dell'Opera Pia Alberoni, e di padre Giorgio Miscia, superiore del Collegio. L'inizio della saga alberoniana è stato trattato da Francisco Juan Martinez Rojas, del seminario di Jean. Come primo ministro di Spagna, nel 1717, il cardinale riuscì nell'impresa di razionalizzare l'apparato amministrativo del regno di Filippo V. Una sorta di Bassanini ante litteram che fece in modo che i Consigli si riunissero per il dispaccio in un'unica sede, che soppresse la Segreteria di Giustizia ed aggregò i suoi affari a quella della Grazia, che specificò varie disposizioni tendenti a migliorare l'ordine nella burocrazia. La riforma amministrativa più importante fu lo stabilimento degli intendenti: 21 in tutta la Spagna nei settori della giustizia, della polizia, della guerra e delle finanze. Nel programma economico del cardinale piacentino emersero come obiettivi importanti il miglioramento del pagamento delle tasse l'appoggio deciso al commercio sia nazionale sia internazionale. Infine la creazione di un esercito e di una marina nuovi. Con l'Alberoni l'esercito spagnolo acquisì progressivamente un marcato carattere quasi esclusivamente professionale. A Maximiliano Barrio Gozalo, dell'Università di Valladolid, il compito di tracciare il rapporto tra Alberoni e la Chiesa spagnola. In soli sei mesi, l'Alberoni, riuscì ad essere creato cardinale e promosso vescovo di Malaga ed arcivescovo di Siviglia da Filippo V, senza l'assenso del Pontefice. Le Celebrazioni Alberoniane hanno anche riabilitato il cardinale dall'equivoco della presa di San Marino. A parlarne è stato Marino Cecchetti che, storico della Repubblica del Titano, ha messo in luce come l'uso della forza fosse causato dalla convinzione di essere caduto in un tranello degli Asburgo. Sia il Papa sia lo stesso cardinale non avrebbero mai voluto ricorrere all'esercito. La parte pomeridiana della prima giornata del convegno è invece stata dedicata al Collegio Alberoni. Lucia Fornari Schianchi, soprintendente al Patrimonio storico, artistico e demoetnoantroplogico di Parma e Piacenza ha sottolineato lo spirito artistico del cardinale che ha lasciato in eredità al Collegio una superba serie di 18 arazzi, una quadreria di circa 160 tele inventariate, una ricchissima biblioteca, preziose orificerie e sculture, una straordinaria serie di paramenti sacri. Delle Scienze al Collegio Alberoni ha parlato Carlo Francou, coordinatore del Museo civico di storia naturale. L'antica tradizione per lo studio delle scienze risale agli inizi dello stesso Collegio ed è documentata già nei primi tesari accademici discussi dal 1753 che descrivono osservazioni sull'origine dei colori ed esperimenti frankliniani sull'elettricità. Tre gli osservatori: quello meteorologico, ancora oggi operativo, venne istituito nel 1802; a fine secolo la costruzione di quello astronomico al quale si è aggiunto, nel 1922, quello sismico. Di particolare interesse la biblioteca delle scienze. Tra le opere di maggior pregio trattati di Pacioli, Galilei, Bordone, Tolomeo stampati tra il 1494 ed il 1597. Non solo: diversi testi di scienze naturali del XVI secolo, la preziosa raccolta di volumi donata nel 1814 da frate Zaccaria da Piacenza, comprendente tra l'altro erbari dipinti dallo stesso religioso ed altri erbari con tavole del Morandi in cui all'importanza scientifica si accomunano bellezza e preziosità del segno. A don Luigi Bavagnoli, teologo, il compito di illustrare i due secoli di cultura teologica e filosofica al Collegio Alberoni dove i cardini erano la libertà di opinione all'interno del dibattito teologico e la sicurezza della dottrina. La filosofia seguita all'Alberoni era di tipo scolastico con una presa di posizione sul sensismo. Nell'800 l'appoggio a Rosmini ed a Gioberti, poi la ripresa del tomismo a Piacenza. Al termine della prima giornata di convegno, dopo la presentazione del restauro del secondo arazzo della serie di Priamo, la premiazione dello storico dell'arte Ferdinando Arisi, come riconoscimento per l'impegni profuso nella valorizzazione del patrimonio storico ed artistico del Collegio Alberoni.
Federico Frighi