Venerdì 8 Marzo 2002 - Libertà
Un contadino contro Hitler, storia del giovane Franz
Cattolico, rifiutò di arruolarsi con i nazisti e fu giustiziato. Un libro ne racconta la storia
Franz Jägerstätter è stato un giovane austriaco che, quando Hitler nella seconda guerra mondiale, gli ha chiesto di prendere le armi e di andare al fronte, si è rifiutato nel nome della sua fede cristiana che non gli permetteva di uccidere. Per questo è stato processato e condannato a morte. Di questo obiettore di coscienza ante litteram si parlerà oggi pomeriggio, venerdì, alle 17,30, all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in via Sant'Eufemia 12. L'occasione sarà offerta dalla presentazione del libro di Erna Putz "Franz Jägerstätter, un contadino contro Hitler". Saranno presenti la stessa autrice, il curatore dell'edizione italiana Giampiero Girardi, la vedova di Franz, Franziska Shwaninger (sulla sua partecipazione grava però l'incognita della sua età ormai prossima ai novant'anni) e don Mauro Stabellini, incaricato diocesano della pastorale giovanile.
Perché la scelta di Piacenza per un'opera che ha un respiro culturale internazionale? In primo luogo perché piacentina è l'editrice che ha realizzato il libro, la cattolica "Berti", intervenuta sia perché i contenuti dell'opera si accordano con la sua linea editoriale, sia per l'intermediazione di don Mauro Stabellini che, oltre ad aver conosciuto la figura di Jägerstätter nel passato con gli obiettori, ha avuto l'opportunità di approfondirla ultimamente con i giovani della diocesi nel corso di viaggi nell'ex Jugoslavia e in Austria. Da qui è maturato, con operatori della Caritas di Trento, il progetto di far conoscere anche in Italia questo personaggio che - sono parole di don Stabellini - "è di grande attualità. Il suo insegnamento è molto vicino alla sensibilità dei giovani. E' stato un autentico profeta e l'augurio è che la Chiesa lo possa presto inserire nella rosa dei beati per aver subito il martirio in nome della fede cristiana". Va infatti sottolineato che il caso di Jägerstätter va visto proprio come la testimonianza di un credente che fa le sue scelte indipendentemente dal contesto politico in cui si trova ad operare. E' un po' un discorso generale che vale per tutti i martiri cristiani del secolo scorso vittime di varie ideologie violente. In breve la vicenda di questo contadino che ha tenuto testa ad Hitler. Nato nel 1907 a St.Radegund in Austria, perde il padre nella Grande Guerra. Completate le elementari nel 1916 si trasferisce presso i nonni paterni a Tarsdorf. Negli anni seguenti lavorerà in un'azienda agricola e poi in miniera. Nel 1936 sposa Franziska. Intanto l'Austria entra nell'orbita del nazismo e giunge la seconda guerra mondiale. Jägerstätter fa addestramento militare, ma quando nel febbraio del 1943 viene richiamato esprime il suo netto rifiuto all'uso delle armi. Per questo viene condannato a morte e il 9 agosto seguente viene ghigliottinato. Negli anni seguenti il suo caso si inserirà nello sforzo con il quale l'Austria tenterà di rimuovere il nazismo dalla propria memoria storica; vi era poi il rapporto tra la gerarchia ecclesiastica e l'ideologia professata da Hitler senza contare le riserve di coloro che non riuscivano a giustificare un renitente alla chiamata alle armi. Quando negli ultimi decenni si è fatta strada la cultura dell'obiezione di coscienza la figura di questo austriaco, contadino dalla solida cultura degna di un biblista, è stata vista in una nuova luce. Da qui il favore con il quale è stato accolto il libro di Erna Putz, ora tradotto anche in italiano dall'editrice piacentina. L'opera è derivata dalla tesi di laurea in teologia dell'autrice nata nell'Austria superiore, a Ohlsdorf, nel 1946. Insegnante di religione e poi giornalista, attualmente è collaboratrice nella parrocchia di Ostermiething. Il suo lavoro, che nel 1986 ha ottenuto a Vienna il premio "Cardinal Innitzer", non solo ripercorre la biografia del martire austriaco, ma, con un'attenta indagine d'archivio, ricostruisce il contesto entro cui il giovane Franz si è prima formato ed ha poi maturato la decisione che lo ha portato, con estrema serenità, ad accettare la morte nel nome della fede cristiana. Viene anche analizzata la posizione della Chiesa di fronte al nazismo, mentre un'ampia appendice riporta documenti sulla vita, sul processo e su un film realizzato su questo giovane. L'edizione italiana, introdotta da Giampiero Girardi, ha visto la collaborazione sia della traduttrice Lucia Togni sia dell'associazione che si ispira al martire austriaco e che ha sede presso la Caritas di Trento.
Fausto Fiorentini