Martedì 5 Marzo 2002 - Libertà
Tutti i poteri della melatonina
Nel nostro cervello il segreto della giovinezza
L'invecchiamento interessa soprattutto alle donne: erano decisamente in maggioranza nell'affollato Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano alla conferenza "Anti-Aging. L'invecchiamento come programma fisiologico genetico e ormonale", presentata da Corrado Gualazzini. Ha aperto i lavori il ricercatore scientifico Walter Pierpaoli, spiegando quanto da lui sperimentato negli ultimi quarant'anni. Le sue scoperte sulla melatonina e il funzionamento della ghiandola pineale sono tutte pubblicate su autorevoli riviste scientifiche; egli stesso ultimamente ha iniziato a diffonderle partecipando a diversi programmi televisivi e convegni. Entro un anno vorrebbe che fossero di completo dominio pubblico. Perché somministrando melatonina (che non è un ormone né un farmaco, ma una molecola naturalmente presente in noi) possiamo avvicinarci al traguardo che tutti sogniamo: morire di vecchiaia senza malattie gravi. Mentre parla, in piedi, senza un discorso preparato, si intuisce il suo dispiacere nel dover per forza tagliare passaggi (il tempo appare crudele anche nelle conferenze) nel filo conduttore che lo sta portando verso la conclusione dei suoi esperimenti. Prove e riprove nate dalla convinzione che "deve esistere nel cervello qualcosa che tiene controllate le nostre relazioni con il mondo esterno". Il corpo infatti sa come mantenere la propria temperatura e seguire i cicli giorno/notte. Questo qualcosa, chiamato "anima" da René Des Cartes nel 1649 e "terzo occhio" dagli Indù, altro non è che la ghiandola pineale, posta al centro del nostro cervello. "E' come un direttore d'orchestra che dirige i musicisti", vale a dire i nostri ritmi biologici, soprattutto quelli ormonali. Se questi cicli fluttuanti con i ritmi solari si alterano, ecco che il sistema immunitario, che dipende dal controllo ormonale, non funziona più. E ci ammaliamo: cancro, menopausa precoce, malattie virali e quant'altro. Durante la notte la ghiandola pineale ha la sua produzione massima di melatonina, di giorno lavora al minimo. Quando calano le sue funzioni, in genere con la vecchiaia, per risincronizzare il sistema ormonale, secondo gli studi di Pierpaoli, è utile somministrare la melatonina di notte. Finora la teoria è stata sperimentata su animali e su un campione di donne dai 42 ai 62 anni. In un gruppo di topolini mantenuti costantemente sotto la luce, la catastrofe si è presentata alla quarta generazione. Rotto definitivamente il loro ciclo giorno/notte, i piccoli non producevano più melatonina: apparivano vecchi e rachitici. Al contrario, nei topolini vecchi, la somministrazione di melatonina allungava la loro vita, in buona salute, di 10/15 anni (tempo rapportato alla vita umana). Nelle donne la somministrazione aveva invece provocato un'inversione di invecchiamento nel sistema riproduttivo, allontanando gli effetti della menopausa. "L'uomo in teoria può vivere fino a 120 anni", ha detto Pierpaoli. La morte, iniziando in gioventù a curare la produzione di melatonina, potrebbe sopraggiungere per vecchiaia senza sofferenze, quando arriva quel messaggio potentissimo che induce l'organismo a spegnersi di colpo. Marco Tomassini, medico chirurgo e plastico, una quindicina d'anni fa sentì il bisogno di evolvere il proprio lavoro. Perché l'uomo e l'invecchiamento sono realtà complesse che necessitano di "figure professionali coordinate in un percorso terapeutico affrontato con la consapevolezza del paziente". Quindi non solo chirurgia o solo omeopatia. "La persona deve essere seguita globalmente", bisogna considerare la sua "matrice interstiziale", vale a dire quel "mare magnum in cui confluiscono tutte le unità strutturali e funzionali per la complessa funzione vitale di qualsiasi organo o apparato". Per un corretto programma antinvecchiamento, ha spiegato, occorre tenere presente la costituzionalità dell'individuo e modulare l'ambiente nel quale vive (il cibo non adatto e lo stress modificano la matrice interstiziale). La neuromodulazione con l'utilizzo di melatonina è a suo parere uno degli strumenti per invecchiare meglio, usato insieme ad altri come omeopatia, agopuntura, shiatzu e riequilibrio alimentare. Dell'alimentazione corretta (bioenergetica) ha parlato la dottoressa Tiziana Regina Papotti. Partendo dallo stress, che è una risposta dell'organismo a forze esterne quali condizioni di lavoro disagevoli, orari rigidi, rumori, inquinamento atmosferico ma anche frustrazioni e conflitti morali, è arrivata all'alimentazione, un altro fattore che può interferire con la melatonina (abbassando la produzione naturale) e con la matrice interstiziale indebolendo il sistema immunitario. Ha sottolineato l'importanza di assumere cibi adatti al proprio organismo (ognuno ha i suoi) e di mantenere al meglio la flora intestinale.
Angela Zeppi