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Venerdì 19 Aprile 2002 - Libertà

Una giornata per ricordare don Molinari

I "peccati di Papa Giovanni"
Studioso molto attento, don Molinari era un divulgatore che, per stimolare i lettori, non esitò a usare l'arma di titoli d'effetto come il noto "I peccati di Papa Giovanni". Ovviamente lui si riferiva ai peccati fatti da coloro che scrissero del "Papa Buono", ma il titolo gli procurò ugualmente qualche grana. Ha rischiato censure e richiami che poi sono regolarmente rientrati quando i censori sono stati invitati a leggere i libri incriminati. Affrontò anche temi scomodi come la Massoneria, che ha definito "cattedrale laica della fraternità", e il podestà Barbiellini, fondatore del fascismo piacentino. Nella foto, don Franco è il primo a sinistra con il "Papa Buono".

Uno storico "prestato" alla religione
Don Franco Molinari (nella foto con Fausto Fiorentini, auore del libro su di lui) è stato soprattutto uno storico: lo dimostra molto bene il libro che viene presentato oggi pomeriggio alla Fondazione con la sua lunga scheda bibliografica, ma ha sempre avuto una particolare predilezione per il giornalismo. Quando, dopo la prima messa, il vescovo lo ha mandato a Roma per studiare storia, ha accettato con l'intenzione di servirsi dello studio del passato soprattutto per interpretare il presente. Per questo scrisse su giornali e riviste. Fu assiduo nella nostra redazione, ma nello stesso tempo collaborò con altri giornali, dal semplice bollettino a Famiglia Cristiana.

Un "opinion maker" ante litteram
Don Franco Molinari era un convinto sostenitore della comunicazione semplice e rivolta a tutti. "Chi scrive difficile - amava dire - è nemico del popolo" e in questo si lasciava guidare dalla sua scelta di essere prete a tutto tondo, sia che partecipasse agli incontri rotariani, sia che vestisse la mozzetta da canonico con il titolo di monsignore, sia che si incontrasse con i mangiapreti di Sant'Agnese. Si sentiva impegnato a far conoscere il vangelo senza alcuna barriera sociale ed era disposto a capire ogni debolezza umana: "Dio sa scrivere diritto - era solito dire - sulle righe storte degli uomini".

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