Venerdì 1 Aprile 2005 - Libertà
La "Battaglia" vince la prova del pubblico
Municipale - Ieri sera la "prima" della tragedia lirica di Salvatore Cammarano musicata da Giuseppe Verdi. Coro protagonista. Diverse le reazioni in sala. Applausi
Dopo Nabucco per il bicentenario del Teatro Municipale, la stagione lirica riapre il sipario con La Battaglia di Legnano, tragedia lirica di Salvatore Cammarano, per la musica di Giuseppe Verdi, ripresa pari pari del fortunato allestimento del '99 a firma di Flavio Ambrosiani regista e Carlo Savi per scena e costumi. Il confronto ieri sera è stato con il pubblico vero, quella della "prima", non facile alle seduzioni di maniera e superficiali. Il regista Ambrosini si è tenuto fedele alle prime intenzioni, sipario aperto, cosa abbastanza inconsueta nel teatro lirico, con la scena appena rivelata tra nebbie e fumi dai fuochi del bivacco armato sotto le mura di Milano. Un salto indietro nel tempo di quasi novecento anni, per rivivere una guerra di liberazione. La guerra ha le sue logiche interne e dentro il grande momento di lotta dei liberi Comuni Lombardi contro l'invasore Barbarossa, i sentimenti dei protagonisti si rivelano in tutta la loro complessità. Lida, sposa e madre più per dovere che per scelta autonoma, viene spinta dagli avvenimenti a rivivere l'antico amore nel redivivo Arrigo, eroe veronese dato per morto. Ma Arrigo è al tempo stesso amico e alleato di Rolando, duce milanese e sposo di Lida. Guerra è morte. Arrigo, ferito restituirà onore a Lida. Il Coro, guidato dal maestro Corrado Casati è gran protagonista in scena fin dalle prime battute, a dar voce al Popolo. Confermato Roberto Servile (baritono), un autorevole Rolando; confermato anche Roberto Zanellato (basso), imponente Barbarossa. Katia Pellegrino (soprano), nei panni della dolente Lida, divisa fra dovere e il risorgente amore, trova le giuste espressioni per esprimere tanta complessità di sentimenti (meglio stava all'anteprima). Sol'altra donna in scena Giovanna Beretta, come Imelda, ancella di Lida, già nella precedente edizione. Il giovane tenore da Santo Domingo Francisco Casanova canta l'eroico Arrigo. Completano il cast, molto bene equilibrato, Roberto Tagliavini e Tunkay Kurtoglu, statuari Consoli, Carlo Di Cristoforo. Podestà di Como, Piero Terranova - Marcovaldo e Giovanni Maini un araldo. A guidare l'Orchestra della Fondazione Toscanini è il giovane e promettente direttore Antonino Fogliani, impegnato a dare risalto alla partitura, dominando l'enfasi e ponendo in giusto rilievo gli elementi di novità che fanno della Battaglia un'opera esemplare. Diverse le reazioni del pubblico, fra gli applausi. C' è incondizionato consenso per il gruppo attorno a Efisio Doro, anche Fabrizio Onida trova la presente edizione ancor meglio della precedente. Di tutt'altro parere la giovane milanese Isotta Girardi anche allieva di Conservatorio che non apprezza le voci né approva la scena aperta. Francesco Bellore è spettatore della prima volta a teatro accompagnato dalla mamma Annarita. "L'opera lirica l'abbiamo studiata a scuola - dice - mi piace".
GianCarlo Andreoli