Martedì 14 Maggio 2002 - Libertà
Il retroscena - Tracima il fiume delle polemiche
Ultima puntata: la Provincia assente all'incontro col ministro
Garanzia di polemica il secondo ponte sul Po. E' accaduto spesso in passato, per motivi differenti a seconda delle situazioni, ma quasi mai le cose sono filate lisce. Colpa di un'opera che, a cavallo di due regioni e di due province, si è trovata regolarmente impantanata tra interessi politici e tornaconti elettorali contrastanti. Ruggini e contrasti tra una sponda e l'altra del grande fiume che anche stavolta si sono ripresentati. Amplificati, nella circostanza, dall'imminenza della scadenza elettorale amministrativa a Piacenza. Alla firma sul protocollo d'intesa, il 24 aprile scorso, avevano battibeccato il senatore Antonio Agogliati (Forza Italia) e l'assessore della Regione Emilia-Romagna, Alfredo Peri (Trasporti), divisi dal differente giudizio sulla mancanza al tavolo della Regione Lombardia (una seria minaccia alla credibilità dell'accordo, secondo Bologna; un'assenza di poco conto e comunque rimediabilissima, secondo il parlamentare "azzurro"). Ieri è stata un'altra assenza a dare fuoco alle polveri, quella del presidente della Provincia Dario Squeri al convegno del Comune. E proprio a Palazzo Farnese sono rintoccate le prime note polemiche della giornata. Portano la firma dell'assessore Peri, invitato al convegno insieme ad Agogliati, a Massimo Corsaro, assessore ai Trasporti della Regione Lombardia (assente per impegni), al presidente della Fondazione, Gian Carlo Mazzocchi, al sindaco Guidotti e al ministro Lunardi. Pur non disconoscendo l'importanza sia del protocollo siglato nei giorni scorsi sia di un impegno del governo per il secondo ponte, Peri ha voluto rimarcare l'assenza di Squeri: "Considerato che sulla progettazione di questo ponte c'è un precedente che ha visto l'Amministrazione provinciale impegnata a fondo con un suo progetto preliminare - è stata la premessa -, mi spiace non vedere oggi presente il presidente della Provincia di Piacenza e mi pare che questo non dipenda dalla sua volontà". Secondo Peri, "avere a questo tavolo i soggetti istituzionali coinvolti mi sembra il minimo che occorrerebbe fare se si vogliono evitare gli errori di metodo che in passato ci sono costati cari". Un sopreso Agogliati ha subito replicato che, a quanto gli risultava, tutti i firmatari del documento erano stati invitati (cosa che anche Guidotti ha tenuto a confermare a margine dell'incontro), ma il modo con cui Peri scuoteva la testa lasciava intendere che a suo giudizio non un semplice invito a essere in sala doveva essere riservato alla Provincia di Piacenza, bensì un posto al tavolo dei relatori. Nel pomeriggio, poi, a farsi vivo è stato lo stesso Squeri, dando notizia di una sua dura lettera a Guidotti dei cui riferiamo nell'articolo sopra.
gu.ro.