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Domenica 12 Maggio 2002 - Libertā

Verso un "libro bianco" per il Trebbia

In un convegno alla Fondazione riuniti tutti i soggetti interessati al passaggio del fiume in territorio piacentino. Un tavolo di tecnici ed un piano strategico per valorizzare la valle

L'appuntamento č stato promosso dallo stesso parlamentare con il patrocinio dei ministeri dell'ambiente e dell'agricoltura, della Fondazione, della Provincia di Piacenza, di Piacenza Turismi, della Banca di Piacenza e di Tempi. A fare gli onori di casa il presidente della Fondazione, Giancarlo Mazzocchi, seguito dal presidente della Provincia Dario Squeri il quale ha tra l'altro osservato come "la vita del Trebbia e del suo ecosistema stia nella capacitā di rispettarne la sostenibilitā ambientale". Tre gli aspetti necessari per lo sviluppo turistico della Valtrebbia, secondo Orazio Zanardi Landi, presidente di Piacenza Turismi: la natura ed il paesaggio, la presenza di monumenti storici e l'enogastronomia. "La valle del Trebbia ha tutti e tre gli ingredienti - ha rilevato - . E' chiaro, a questo punto, che il rilancio si potrā ottenere solo con la promozione di una permanenza maggiore sul territorio". Il Trebbia č un osservato speciale dall'Autoritā di bacino del Po che ha predisposto diversi progetti tematici, suddivisi per stralci. "Il primo, in fase di attuazione, č il piano di assetto idrogeologico (Pai) - ha illustrato il funzionario Francesco Puma - che suddivide le aree del territorio di bacino in quattro livelli da rischio inondazione". Dall'analisi dei rischi seguono gli interventi di difesa da realizzare: interventi strutturali (sistemazione di argini, case di espansione), l'istituzione di vincoli sulle aree a rischio di inondazione e l'informazione della popolazione. "La pianificazione degli interventi riguarda il Po e tutti i corsi d'acqua secondari, tra cui il fiume Trebbia" ha sottolineato Puma. E' stato approntato il piano di stralcio di eutrofizzazione (Pse) dei fiumi e delle acque costiere, in fase di adozione, che si occupa dell'adeguamento delle reti fognarie e degli impianti di depurazione al fine di limitare l'immissione degli inquinanti nelle acque. Il piano di stralcio sul bacino idraulico (Pbi), infine, in fase di progettazione, che si occupa di valutare, per ogni corso d'acqua, il deflusso minimo vitale. Fabrizio Binelli, di Legambiente, ha rivendicato il deflusso vitale del fiume Trebbia fino alla foce anche in periodo estivo. "E' necessario un progetto integrato al fine di decidere la sostenibilitā ambientale e la scelta della vocazione del territorio - ha detto Binelli -. L'aumento di sponde artificiali, il fiume in secca nel periodo estivo nella bassa valle e le numerose attivitā estrattive sono esempi non sostenibili per la vita del fiume". Al termine della prima parte ha preso la parola il direttore del Consorzio di bonifica dei bacini Tidone e Trebbia, Pier Carlo Brunelli, che ha presentato lo studio di razionalizzazione e ristrutturazione delle opere primarie di adduzione e di distribuzione secondaria dei canali artificiali del consorzio. Gli interventi in progetto riguardano il recupero conservativo dei manufatti, la razionalizzazione della distribuzione irrigua mediante telecontrollo, il monitoraggio delle portate e l'individuazione di possibili perdite di acqua.

Piacenza Un libro bianco per il Trebbia, una fotografia che individui il fiume come una risorsa per tutti, da tutelare e da vivere insieme. E' l'obiettivo del convegno andato in scena ieri all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano che ha chiamato all'appello tutti gli attori interpreti del passaggio del fiume in territorio piacentino. "E' possibile giungere a dei punti d'intesa stringendo un patto per il Trebbia - ha detto l'onorevole Massimo Polledri (Lega Nord) in apertura dei lavori - che preveda prima un tavolo tecnico poi un piano strategico per la crescita della valle".

Roberto Santacroce

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