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Martedì 7 Maggio 2002 - Libertà

"Oltre il muro", parole dal carcere

Scrittori-detenuti alle Novate, i migliori premiati all'Auditorium della Fondazione della Cassa. "E ora vi racconto la storia di quel "zanza" di Vincenzo"

"Questa è la storia di Vincenzo, il classico "zanza", così dicono a Milano: tante truffe da poche lire ed una sola da raccontare". Comincia così "Compagno", il racconto di Mirko, giovane detenuto del carcere delle Novate di Piacenza, che si è aggiudicato il primo premio del concorso di scrittura "Parole oltre il muro", riservato a tutti gli ospiti della Casa circondariale alle porte della città. Mirko, come Enrico, secondo classificato ("E' un lusso"), come Lidia, terza classificata ("Voglio raccontare il mio passato"), come Hucic (premio speciale alla memoria di Stefania Manfroni, dal titolo "Il testimone"), ieri, all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano dove ha avuto luogo la cerimonia conclusiva del concorso organizzato dall'associazione "La Ricerca" per creare un ponte fra carcere e città, non hanno potuto essere presenti. Sono rimasti tutti e quattro dietro le sbarre. Ma forse, da oggi, qualcuno avrà in mente, e dentro al cuore, i loro pensieri. Al posto loro sono venuti ad incontrare la città di Piacenza Tony, detenuto siciliano delle Novate oggi ammesso al lavoro esterno, e Jilani, un giovane tunisino, ieri alla sua prima uscita dopo 3 anni di carcere, insieme a Svetlana, arrivata a Piacenza dal carcere della Giudecca di Venezia dove è detenuta da 7 anni. Tutti covando, forse inconsapevolmente, il sogno di riagguantare "quel treno arrugginito" che un giorno li riporti indietro da dove erano partiti, come cantava De Andrè. All'incontro, tra il folto pubblico di partecipanti, erano presenti numerosi studenti piacentini, che hanno avuto una parte di comprimari nell'iniziativa e ai quali i detenuti delle Novate hanno fatto pervenire un toccante messaggio. Selezionatori infatti degli oltre 30 racconti che erano stati scritti all'interno del carcere sono stati proprio i ragazzi, appartenenti ai licei "Gioia" e "Respighi" e agli istituti "Colombini" e "Marcora". Otto i racconti finalisti, all'interno dei quali la giuria, presieduta dal professor Romano Gromi (insieme a Vittorio Curtoni, Pietro Boglioli, Paolo Dosi, Ornella Favero e Claudia Mazzuccato), ha estratto la rosa dei vincitori: al primo classificato andranno 500 euro, al secondo 300 euro, offerti dal Comune di Piacenza (assessorato alla Cultura), 200 euro alla terza classificata, messi a disposizione dal Rotary Club Farnese, 200 infine dalla Fondazione, ieri rappresentata dal vice presidente Umberto Chiappini, per il premio speciale attribuito alla memoria di Stefania Manfroni, la giovane operatrice sociale piacentina prematuramente scomparsa. Tra gli intervenuti, oltre alla direttrice del carcere piacentino Caterina Zurlo, Mara Verderi, una delle responsabili della "Ricerca", che ha attivato il progetto all'interno dell'iniziativa già operante della redazione in carcere coordinata da Carla Chiappini, ieri "regista" del dibattito. Presenti alla tavola rotonda anche l'assessore comunale Anna Braghieri, che è presidente del Comitato locale per l'esecuzione penale (area adulti), Stefano Raffo, insegnante di lettere alle Novate, Brunello Bonocore, formatore.

Simona Segalini

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