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Venerdì 31 Maggio 2002 - Libertà

Autismo, una realtà da capire

Un'ottantina i ragazzi colpiti da questa sindrome. Come aiutarli

Prigionieri di una fortezza che racchiude infiniti tesori. Si celebrerà il 2 giugno la Giornata nazionale dell'autismo, una sindrome che nella provincia di Piacenza, per la fascia d'età fino a 18 anni, riguarda un'ottantina di ragazzi. Nella nostra città esiste dal 1999 il centro servizi autismo, presso la scuola Vittorino da Feltre; obiettivo del centro, quello di incentivare la ricerca e l'approfondimento relativi alla sindrome autistica. Di recentissima costituzione, grazie al contributo della Fondazione, una biblioteca, per lo scambio di iniziative di aggiornamento e confronto sulle problematiche di integrazione scolastica.
Il centro piacentino, creato dall'ex Provveditorato agli studi, ha tra le sue principali finalità quella di raccordare e mettere in rete progetti ed iniziative svolte dalle scuole di ogni ordine e grado del territorio, accomunate dall'esperienza di inserimento di bambini e ragazzi autistici. All'interno del centro (che ha sede presso il 5° Circolo didattico, in via Manfredi 40), sono presenti, oltre a diversi rappresentanti del mondo scolastico, tra cui la dirigente del Circolo Lidia Pastorini (responsabile del servizio) ed Elisabetta Scuotto (coordinatrice) anche esperti dell'Azienda Usl di Piacenza, rappresentanti delle famiglie ed esponenti di associazioni di volontariato (p.e.Assofa); ispettore del gruppo di lavoro interistituzionale provinciale è il dottor Piero Pergolotti. "Il servizio - illustra la responsabile Lidia Pastorini - svolge un ruolo di confronto tra le esperienze didattiche, scolastiche ed educative di tutti gli istituti e anche una valutazione dei bisogni. I fondi che ci vengono assegnati sono rivolti sostanzialmente alla formazione del personale docente, sia esso di sostegno o appartenente al novero delle attività curricolari. Si tratta - prosegue la Pastorini - di corsi aperti anche agli educatori delle associazioni, agli operatori dell'Ausl e ai genitori dei bambini". Oltre ad una formazione cosiddetta di "primo livello", una seconda serie di iniziative di aggiornamento ad alta specializzazione viene svolta dal centro piacentino, in collaborazione con l'Ausl e il Comune di Piacenza ed in associazione ad una significativa attività convegnistica sull'argomento. Ma quali sono, anche a Piacenza, i percorsi più battuti per trovare una chiave comunicazionale d'accesso nei confronti dei soggetti autistici, persone dotate di un'intelligenza anche superiore alla media ma vittime di distorsioni sensoriali? "Una delle tecniche che sembra funzionare meglio e di cui noi proponiamo la diffusione - sostiene la Pastorini - è quella di comunicazione facilitata, promossa anche attraverso contatti con centri specializzati, come il Centro studi comunicazione facilitata di Chiavari e la Cooperativa intervento di Mestre". L'utilizzo della tecnica, a partire anche dalle scuole materne, avviene tramite il ricorso alla tastiera di computer, con l'intervento d'appoggio di una persona, il "facilitatore".Il metodo, che ha fornito sino ad oggi incoraggianti risultati, consente al bambino di esprimersi attraverso il gesto dell'indicazione (oggetti, immagini, lettere o parole).

Simona Segalini

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