Venerdì 31 Maggio 2002 - Libertą
Davvero "mobile" la donna secondo i manifesti Interessante lettura dell'immagine femminile
La foto di un cartello "Lava bene e parla poco"appeso al muro di un lavatoio; le giunoniche donne-oggetto di Boccasile su "Grandi Firme": queste immagini, da sole, esprimono, meglio di tanti discorsi, la condizione femminile nel ventennio fascista. La "Sfinge incantatrice" di D'Annunzio trova la sua massima espressione iconografica nelle donne con che, tra piume e ombrellini, ammiccano dai manifesti pubblicitari del Bitter Campari e dal Liberty al Deco, sono sempre i cartellonisti a mostrarci la moda alla Rodolfo Valentino che impone alle donne capelli alla garcon... Questo a grandi linee il percorso attraverso il quale - nella suggestiva cornice di archeologia industriale della Ex Centrale Elettrica Emilia, che ospita la Mostra "Metzlicovitz e Dudovich" - Federica Darlen Remondi (aiuto curatrice dell'esposizione) ha guidato ieri il pubblico presente alla conferenza "L'iconografia femminile dalla belle epoque alla signorina Grandi Firme" promossa dagli assessori alla Cultura e alle Pari Opportunitą Vittorio Anelli e Adriana Bertoni con il patrocinio della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di Liberta' (presente Donatella Ronconi).
Paola Pedrazzini