Giovedì 20 Giugno 2002 - Libertà
Sulla fisarmonica mille rivoli jazz
Val Tidone Festival - A Castel San Giovanni superba prova di Salis con Garlaschelli e Fioravanti. Un tasto si inceppa, ma da quella nota nascono emozioni
Il jazz, nella sua essenza, è musica improvvisata. Logica conseguenza di questo assunto è che il grande musicista jazz (un po' come il grande attore di teatro) è chi riesce a emozionare in qualsiasi condizione e alle prese con qualsiasi imprevisto. Che il fisarmonicista Antonello Salis fosse un grande musicista jazz (tra i primissimi al mondo sul suo strumento) non è mai stato in dubbio; ma il fenomenale concerto tenuto l'altra sera dall'artista cagliaritano - in trio con Luca Garlaschelli al contrabbasso ed Ettore Fioravanti alla batteria - in piazza Chiesa Maggiore a Castel San Giovanni per il Val Tidone Festival ne ha fornito un'eclatante riprova fin dall'inizio. Aprendo la serata con una torrenziale, quasi irriconoscibile, All the things you are, Salis è incappato quasi subito in un guasto tecnico: un tasto della sua fisarmonica (il Fa diesis 4) si è inceppato producendo una lunga, interminabile nota fissa. Chiunque altro, dopo 30 secondi, avrebbe interrotto l'esecuzione e si sarebbe messo, con qualche scusa imbarazzata, a cercare di sbloccare lo strumento. Nulla di tutto questo per Salis, che si è limitato - si fa per dire - a usare quella nota come pedale, ribaltando la tonalità del pezzo e facendo di quel suono "imprevisto" la base per una serie di vertiginose, cicloniche improvvisazioni (con tanto di "suoni vocali" e sacchetto di plastica stropicciato usato a mò di strumento), sostenute dall'elettrizzante interplay di Garlaschelli (che andava sovente a frugare con l'archetto nel registro più acuto del suo strumento) e di Fioravanti (felice concentrato di irruenza, eleganza, fantasia). Riparata la fisarmonica, la seconda parte della serata - che ha visto anche una grande Body and soul - ha regalato vere meraviglie: gli spiritelli che animavano il mercuriale calypso di St. Thomas e soprattutto le sontuose invenzioni su una And I love her che è dei Beatles (McCartney, per la precisione), ma pareva scritta da Burt Bacharach. Il concerto è stato lungo e sudato (nel senso più letterale: Salis avrà perso 3 chili) ma il pubblico chiedeva il bis a gran voce e il bis è arrivato: Paparazzi, una bellissima composizione dello stesso Salis, in una sensuale versione in cui il tema di Solar di Miles Davis - rivisitato, variato, improvvisato - si inserisce come una parentesi luminosa. Verso la fine Antonello ha lasciato la fisarmonica per una piccola campana che ha attaccato a percuotere ingaggiando con Fioravanti uno spiritoso dialogo percussivo orchestrato dal contrabbasso di Garlaschelli. Un'esibizione stellare con cui il Val Tidone Festival (promosso da Comune di Pianello, presente l'assessore alla cultura Caravaggi, e Fondazione di Piacenza e Vigevano) ha inciso un'altra tacca sul fucile della sua edizione 2002.
Alfredo Tenni