Martedì 18 Giugno 2002 - Libertà
Io, Berman, maestro esigente
Val Tidone Festival - Parla il grande pianista russo, presidente di giuria alla kermesse. "Tempi duri per i concertisti, per questo sono severo"
"Questo è il secondo anno consecutivo che mi vede presiedere le giurie dei premi di pianoforte dei Concorsi internazionali di musica della Val Tidone. Ho accettato la convocazione con grande piacere perché considero i Concerti della Val Tidone una competizione musicale estremamente seria, ben organizzata e in grado di offrire ai giovani autenticamente meritevoli di ogni parte del mondo un'occasione per mettersi in luce e muovere passi significativi per la propria carriera". Il complimento non è da poco, soprattutto se si considera che a formularlo è uno dei più grandi pianisti del mondo: Lazar Berman, concertista russo trasferitosi a Firenze una dozzina d'anni fa, che alla sua formidabile reputazione di concertista unisce quella di grande didatta (all'Accademia pianistica di Imola e all'Accademia europea di musica di Erba). Organizzati dal Comune di Pianello con la Fondazione di Piacenza e Vigevano sotto la direzione artistica di Livio Bollani, col patrocinio di Regione, Provincia e Libertà e il sostegno di diversi sponsor, i Concorsi di musica della Val Tidone vedono Berman presiedere la giuria del premio pianistico "Bengalli" e della sezione pianoforte del premio per giovani talenti "Comune di Pianello Val Tidone". Maestro Berman, quali sono i compositori e i grandi pianisti che le sono più cari? "L'autore più caro è sempre quello che sto suonando in quel determinato istante. Quanto ai maestri del pianoforte che amo, cito un grande nome italiano: Arturo Benedetti Michelangeli". Come vive la propria esperienza di insegnante un pianista illustre come lei? "La mia esperienza di docente ha, innanzitutto, un lato curioso. Per la burocrazia italiana io, qualunque cosa abbia fatto nella mia carriera, non ho diritto a insegnare nei Conservatori di Stato per questioni di punteggio: su cosa sia basato questo punteggio, non sono mai stato in grado di capirlo. Io, comunque, sono un tipo di insegnante molto particolare. Non potrei mai insegnare musica a un ragazzino alle prime armi: voglio avere a che fare solo con allievi che abbiano già maturato una buona professionalità. Questi sono tempi duri per un concertista, perché oggi la preparazione media dei musicisti è notevolmente aumentata rispetto al passato e, nel contempo, quella del pubblico è diminuita. Per questo cerco di essere un maestro esigente e severo". Della severità di Berman hanno avuto un saggio i concorrenti: nessun primo premio è stato assegnato e i pur magnifici Miroslav Dacic e Takashi Fuji hanno dovuto accontentarsi di un secondo posto ex aequo. Un premio ai Concorsi della Val Tidone deve essere sinonimo di eccellenza.
a.t.