Sabato 30 Aprile 2005 - Libertā
E gli adulti finiscono alla "sbarra"
Anche il sindaco tra i "giurati" che hanno condannato genitori, professori e istituzioni. Ieri il processo-fiction con gli studenti pubblica accusa
Le Istituzioni condannate a fare pubblica ammenda delle proprie contraddizioni, i professori a tenere due ore di assemblea in cui ripassare i doveri previsti nel loro contratto, i genitori ad una settimana di ferie coi figli per provare a riscoprirli. Ai suddetti tre imputati anche il pagamento delle spese processuali (con l'aiuto del Rotary). Questa in sintesi la sentenza emessa dai giurati Roberto Reggi, sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, assessore alle politiche giovanili, Piero Innocenti, Questore, don Giorgio Bosini, presidente dell'associazione La Ricerca, don Gigi Bavagnoli della Curia, prof. Francesco Mastrantonio del Rotary, avvocato Fabio Leggi, presidente della corte. Una corte davvero singolare ma quanto mai autorevole: nei panni dei giurati i vertici delle istituzioni, in persona, a giudicare e ad autogiudicarsi. Il processo in oggetto č andato in scena ieri mattina all'Auditorium della Fondazione: davanti ai giurati sfilano pubblica accusa e difesa. Gli imputati? Il mondo adulto, diviso nei segmenti di istituzioni, mondo della scuola e genitori. Gli accusatori? I ragazzi e le ragazze di tre scuole superiori che hanno raccolto "prove schiaccianti" a sostegno dei capi di imputazione. Vestito come una Iena della tv, Fabio Franzoso (dell'Itg Tramello) usa in realtā proprio uno spot tv per mettere alle strette le istituzioni, colpevoli di contraddizioni nei confronti dell'abuso di droga e alcool nei giovani. "Vero č che ci si accosta all'alcol anche giovanissimi, ma guardate un po'gli spot nelle tv gestite dagli adulti: l'alcol vi appare come la chiave del successo". Logica stringente: "Voi dite no all'alcol ma lo promuovete". Prova a difendersi Flavio Bonfā del Sert Valdarda e Valtidone, ma in parte gli tocca dar ragione all'accusa: "che dire ad esempio delle nuove bibite messe in commercio per il mercato dei giovanissimo? Sono ingannevoli, l'alcol c'č eccome, ma non si vede e il sapore prevalente č quello aromatizzato". A farsi portavoce dell'accusa contro i prof., Matteo Imparato e Marcello Bertolazzi dell'Itis Marconi che adducono come prova l'esito di un bel sondaggio che rivela come "solo la metā dei professori conoscano gli obblighi che hanno firmato nel contratto dei lavoratori della scuola". Il prof. Romano Gromi, docente alla Cattolica, rappresentante della difesa, propone "partecipazione alla stesura di questi documenti non puramente formali". Alla fine sono i genitori che vengono messi alla sbarra: sulle preferenze fatte tra il figlio maschio e la femmina, oppure sul fatto di riporre nei figli desideri che non sono i loro. Accuse affidate alla formidabile dialettica di Antonietta Altobelli ed Evelina Lorini del liceo Cassinari, che attaccano col Paniere dei sentimenti: sondaggio sui desideri incrociati di figli e genitori che in realtā si incrociano ben poco. Se i primi mettono al primo posto la libertā, i genitori optano per studi e salute. Che dire dell'indagine da cui "risulta che la sera del 14 febbraio l'imputata dormiva sonno tranquilli mentre il figlio era fuori in compagnia, ove la sera dopo telefonava 5 volte alla figlia in analoga situazione". A provare a difendersi le mamme Elena Camminati e Mara Verderi. Una studentessa alla fine mette alle strette sin la giuria: "Faccio notare che siete tutti uomini" e scatena applausi, inconsueti per un'aula di tribunale, ma per il resto tutto č preso sul serio. Merito del lavoro preparatorio delle operatrici dell'area prevenzione de La Ricerca (Anna Papagni, Patrizia De Micheli, Elisabetta Balordi, Alessandra Zioni) e di Girolamo Laquaniti, dirigente della squadra mobile di Piacenza.
Donata Meneghelli