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Giovedì 18 Luglio 2002 - Libertà

Via S. Franca difende i giardini

Petizione contro il progetto di farci un nido e un anfiteatro

Una petizione per bloccare la ristrutturazione del giardino in via Santa Franca. È quanto hanno in programma alcuni residenti della zona per protestare contro l'avvio dei lavori, a carico dell' associazione Città Bambino. L'associazione ha realizzato il progetto, poi donato al Comune di Piacenza, e successivamente approvato. Progetto che si è concretizzato grazie a un finanziamento di circa 350 milioni di vecchie lire da parte della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Ma come verranno investiti questi soldi? L'elaborato prevede cinque punti, tra questi la sistemazione del verde, la realizzazione all'interno del giardino di un micro asilo nido di 100 metri quadri, e di un piccolo anfiteatro. A questo proposito la convenzione firmata con la precedente amministrazione comunale il 9 agosto dello scorso anno insieme a Città Bambino avrà una durata di 20 anni. L'iniziativa non è stata per nulla gradita ai residenti di via Santa Franca "Noi non ne sapevamo nulla, ci siamo svegliati una mattina e abbiamo visto che stavano già tagliando alcuni alberi" raccontano Vivian Trabacchi e Carla Montesissa, promotrici della raccolta firme. "A pagare le spese di questa ristrutturazione robinie, aceri, siepi di carpino. Questo era un bellissimo giardino naturale, non riusciamo a capire perché sia stato ritenuto necessario intervenire su quest'area verde. Ci è stato detto che i lavori di sistemazione serviranno a rendere il giardino a misura di bambino, ma a noi sembra che sarà destinato solo ai pochi bambini che frequenteranno il nido. Non riusciamo a capire come sia stato possibile concedere a privati l'utilizzo di un giardino che appartiene a tutta la città". Ieri mattina intanto si è tenuto un primo sopralluogo da parte dell' assessore ai lavori pubblici Marco Gelmini, che ha provveduto a bloccare la realizzazione dell'anfiteatro perché a quanto sembra non rispetterebbe le disposizioni del progetto. È stata inoltre data disposizione a chi ha l'incarico dei lavori di non incidere ulteriormente sul verde del giardino. "Il progetto ormai è in fase molto avanzata ed è frutto di una convenzione stipulata dalla precedente Amministrazione che in realtà così facendo ha permesso la privatizzazione di un'area pubblica" ha commentato Gelmini. A questo punto la palla passa alla presidente dell' associazione chiamata in causa, Stefania Boccenti: "il nostro progetto nasce unicamente dall'idea di restituire ai bambini e alle famiglie un'area verde in cui giocare e stare insieme, ed è stato reso possibile grazie a una collaborazione tra pubblico e privato. La nostra è un'associazione senza scopo di lucro, attiva nel settore dei servizi ai bambini dal 1997. Vorrei sottolineare che il giardino, i nuovi giochi come anche l'anfiteatro resteranno a completa disposizione del pubblico. Mi è stato inoltre garantito che gli interventi sugli alberi all'interno del giardino non sono stati invasivi, e le piante abbattute saranno sostituite. Crediamo invece di contribuire con questa iniziativa alla riqualificazione di un'area altrimenti lasciata a se stessa".

Paola Pinotti

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