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Giovedì 25 Luglio 2002 - Libertà

Il direttore Neuhold: "Quest'opera ha segnato la mia vita"

Intervista al maestro austriaco

"Mi è difficile dire cosa significa per me la "Tosca", perché quest'opera ha segnato la mia vita. Quando ero a Roma tra il 1969 e 1970, a compiere gli studi di perfezionamento, il mio maestro Franco Ferrara mi fece studiare quest'opera portandomi a scoprire i luoghi della Città Eterna in cui quest'opera è ambientata: la chiesa di Sant'Andrea della Valle, o forse quella di Sant'Andrea al Quirinale, e poi Palazzo Farnese, e poi Castel Sant'Angelo". La suggestiva confidenza riportata in apertura è di Günter Neuhold, il direttore d'orchestra che firmerà l'edizione della "Tosca" di Puccini in scena al castello di Vigoleno domani sera alle 21,30, con repliche domenica 28 e martedì 30 alla stessa ora. Curato dalla Fondazione Toscanini per la stagione estiva di lirica all'aperto Busseto-Vigoleno 2002, questo allestimento vede Neuhold alla guida dei complessi giovanili dell'Orchestra Toscanini (la formazione senior è impegnata in questi giorni nel "Trovatore" diretto da Julian Kovatchev a Villa Pallavicino di Busseto per la medesima stagione) e di un cast fitto di nomi importanti: Paoletta Marrocu, Carlo Ventre, Antonio Salvadori. Austriaco di Graz, diplomatosi in direzione d'orchestra nella sua città e perfezionatosi a Roma e a Vienna (con Hans Swarowski), Neuhold, dopo aver mietuto successi in numerosi concorsi internazionali, è stato direttore musicale di diversi teatri europei (dal 1995 esercita questa carica a Brema) e ha diretto in molti dei teatri più prestigiosi di Europa, Stati Uniti, Giappone e Australia alla guida di alcune delle prime orchestre del mondo (Wiener Philarmoniker inclusi). Maestro Neuhold, può spiegarci come le sue passeggiate romane con Franco Ferrara hanno influenzato il suo approccio alla partitura di "Tosca"? "Più tornavo in quei luoghi, più comprendevo con quanta magia Puccini fosse riuscito a rendere il loro "colore" nella partitura di "Tosca". Questo, combinato con l'eccezionale suggestione drammatica di un'azione che si svolge in tempo reale in ciascuno dei tre atti, dà a chi ascolta la magica impressione di immergersi in Roma". Con questa "Tosca" lei e la regista Mietta Corli tornate a Vigoleno dopo il vostro "Trovatore" dell'estate scorsa. Trova che il maniero si presti bene a simili allestimenti? "Senz'altro sì. Al di là della suggestione architettonica del luogo, che la signora Corli sa sfruttare molto bene, l'acustica è davvero buona: la microfonatura dell'ambiente non deve spaventare come un sacrilegio, si fa in tutti gli allestimenti lirici all'aperto. E sono felice di dirigere una splendida orchestra, che ho - in tutti i sensi - visto crescere: l'Orchestra Toscanini, di cui sono stato direttore stabile dal 1981 al 1986 quando ero al Teatro Regio di Parma".

o.m.

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