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Mercoledì 3 Luglio 2002 - Libertà

Trionfa la fisarmonica jazz al Val Tidone Festival

Viaggio con l'immaginazione per le virtuose improvvisazioni di Renzo Ruggieri ad Agazzano

Quella creatura strana e affascinante che è la fisarmonica jazz - un abbinamento fra strumento e genere musicale che non è mai stato fra i più praticati nonostante le sue eclatanti potenzialità artistiche - ha nel Val Tidone Festival una rassegna amica. Sotto l'attenta regia di Livio Bollani, fisarmonicista e direttore artistico tanto del Festival quanto dei Concorsi Internazionali di Musica della Val Tidone (al cui interno la fisarmonica gioca un ruolo di primo piano in almeno due competizioni), la rassegna ha presentato l'altra sera al suo pubblico un terzo grande protagonista dello strumento a mantice dopo il grande virtuoso ucraino Vladimir Zubitsky e il jazzman cagliaritano Antonello Salis. Parliamo di Renzo Ruggieri, altro asso italiano della musica improvvisata di matrice afroamericana che ha scelto la tastiera di una fisarmonica per far viaggiare la propria immaginazione, protagonista l'altra sera ad Agazzano di un delizioso concerto in un'affollata Piazza Europa col suo quartetto. Brevemente introdotta dal saluto del sindaco di Agazzano Lucia Bongiorni, l'esibizione del Renzo Ruggieri Group (che al fisarmonicista di Roseto degli Abruzzi affianca Paolo Di Sabatino al piano elettrico, Luca Garlaschelli al contrabbasso e il lieve, elegante "drumming" dell'imponente batterista Massimo Manzi) costituiva il secondo appuntamento del filone jazz del Val Tidone Festival (organizzato da Comune di Pianello e Fondazione di Piacenza e Vigevano col patrocinio di Regione, Provincia e Libertà e la collaborazione di altri otto Comuni, Agazzano incluso) e ha mostrato il leader in forma scintillante. La scaletta ricalcava, con molte variazioni e libertà, quella di "Spaghetti Time", il più recente album del gruppo. Ecco quindi, in apertura, la leggerezza di una raffinata rilettura di "Fascinating rhythm" di George Gershwin, seguita da "Piccolo valzer italiano" (unione ritmicamente assai scaltrita di classica melodia "italiana" e armonie "francesi"). Sulla stessa falsariga è "Tango italiano": godibilissimo, proprio come gli exploit solistici di Ruggieri in "I'm stupid", le tastiere protagoniste (a dispetto del titolo) di "Accordion voyage", le rimembranze argentine di "Chacarera for Renzo", firmata Di Sabatino. Ma è stato "Carnevale", con le sue memorie latine e l'irresistibile orecchiabilità del tema principale, a scatenare gli entusiasmi del pubblico. In chiusura, un tuffo nelle più patinate atmosfere parigine con la morbida e vellutata "Spleen", omaggio a Richard Galliano (ormai un modello per quasi tutti i fisarmonicisti del mondo) che vede i voli notturni della fisarmonica di Ruggieri sorretti dalle trame eleganti e meditative di Di Sabatino, Garlaschelli e Manzi: molto più di una sezione ritmica.

Alfredo Tenni

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