Lunedì 5 Agosto 2002 - Libertà
Bobbio abbraccia gli emigrati
Premiati il missionario di Ferriere, l'imprenditore di Morfasso e la famiglia di Rivergaro. Piacentini da Europa e America, ospiti cinesi e uzbeki
Bobbio - L'ottavo annuale incontro della Provincia e dell'associazione "Piacenza nel mondo" con i nostri emigrati si è svolto ieri nella cornice monumentale della città di San Colombano. Alla nota internazionale data da quanti sono arrivati dall'estero e dagli oriundi nati in Francia, in Inghilterra e nelle Americhe, si è aggiunto lo spettacolo folk di 80 giovani cinesi e uzbeki attualmente ospiti dell'ostello di Ferriere, trasformato in scuola sportiva della montagna diretta dal maestro dello sport Carlo Devoti. Nel pomeriggio emigrati, cittadini bobbiesi e autorità si sono riuniti nel salone di Santa Chiara. Dopo il benvenuto rivolto agli ospiti dal sindaco di Bobbio Roberto Pasquali e dal presidente di "Piacenza nel mondo", Luigi Tagliaferri, ha preso la parola il presidente dell'Amministrazione provinciale di Piacenza.
Dario Squeri ha reso un commosso omaggio ai concittadini che a migliaia nell'Ottocento e nel Novecento valicarono l'Atlantico e le Alpi per intraprendere nelle Americhe, in Francia, ma anche in Svizzera, in Germania e persino in Svezia un lavoro indispensabile per guadagnarsi il pane quotidiano. All'estero affrontarono grossi sacrifici e alcuni, come nel tragico crollo di un palazzo a Vincennes nel 1928, sono caduti sul lavoro. Squeri, tra gli applausi, ha poi premiato i due emigrati benemeriti, Padre Amerio Ferrari da Centenaro di Ferriere, missionario in Belgio, e Giovanni Primo Losi da Morfasso, presidente a Londra dell'associazione "Val d'Arda". Dei due premiati ha sintetizzato i meriti. Amerio Ferrari, quarto di otto figli del cavalier Benvenuto di Sangarino (Ferriere), si avviò alla vita missionaria. Pochi mesi dopo l'ordinazione sacerdotale andò a Parigi e svolse la sua missione fra gli emigrati italiani. Dopo una breve parentesi in Belgio, nel 1966 tornò in Francia e per vent'anni fu al servizio di migliaia di emigrati conservando rapporti di fraterna amicizia con i compaesani e i piacentini residenti nella capitale francese e nella "banlieu", nella periferia. Da un paio d'anni dirige la missione a La Louvrier e al Centre di Morlanwelz in Belgio. Dario Squeri ha ricordato anche la storia di Giovanni Primo Losi, nato a Morfasso in una famiglia di contadini. A dieci anni emigrò con la famiglia in Inghilterra per sfuggire alle dure condizioni di vita del primo dopoguerra. Possiamo immaginare il disagio di un bambino abituato a vivere nella libertà della montagna, venutosi a trovare nella metropoli londinese. Giamprimo non si perse d'animo. A soli 13 anni cominciò a lavorare come cameriere e trascorse l'adolescenza nei ristoranti di Londra. Appresa la lingua inglese, trent'anni fa, nel 1972, aprì una lavanderia che in cinque anni moltiplicò per cinque. Si rimise in gioco nel 1986 e avviò un'azienda immobiliare. Si è così affermato come un abile professionista del settore, senza perdere le doti di modestia e di impegno che lo legano alla sua valle. Collabora nel tempo libero alle iniziative assistenziali dell'associazione "Val d'Arda" che un anno fa lo ha eletto presidente. Alla famiglia di Erminio Tacchini da Rivergaro è stata donata un'artistica targa di benemerenza che vuole essere un omaggio di Piacenza ai numerosi emigrati in Argentina che stanno vivendo il dramma di una grave crisi economica. Erminio, nato a Rivergaro nel 1926, emigrò nel grande stato sudamericano nel 1949 con la speranza di un futuro migliore. Lavorò in una fabbrica di frigoriferi e di motori elettrici. Due anni dopo si unì in matrimonio con Valentina Gazzola di Ponte dell'Olio, conosciuta in Argentina. Con la figlia Beatriz la famiglia Tacchini tornò nel 1960 a Rivergaro dove rimase per dieci anni. Nel 1969 nuovo viaggio oltre Atlantico dove Erminio trovò lavoro in un'impresa metallurgica come operaio specializzato. La bancarotta argentina ha spinto la famiglia Tacchini a rientrare a Rivergaro. Emigrati ed ospiti hanno visitato a Bobbio la mostra dedicata a Verdi patriota, agricoltore e benefattore, allestita da "Piacenza nel mondo" e dal Comune bobbiese nell'abbazia di San Colombano. Non è mancata la visita al castello Malaspina, al ponte Vecchio o Gobbo sul Trebbia, ai portici che caratterizzano la città. Alle 18, in piazza Duomo, cinesi e uzbeki indossanti costumi nazionali sono stati protagonisti di una eccezionale spettacolo folk di danze e canti che ha raccolto scrosciani applausi. Fra i presenti, sindaci e amministratori dei comuni della Val Trebbia, delegazioni giunte dalla Val Nure, dalla Val d'Arda e dalla Val Tidone, esponenti di enti e associazioni di Piacenza. La giornata provinciale degli emigrati si è conclusa a tarda sera con il concerto del "Quartet Danilo Rossi" in Santa Chiara con musiche classiche e Folk-Songs.
Gianfranco Scognamiglio