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Venerdì 23 Agosto 2002 - Libertà

Velleia il tabernacolo è tornato a risplendere

Lugagnano - Quando alla fine della liturgia celebrata nella chiesa di Velleia Romana dal parroco don Giovanni Ghisoni e tutti i presenti hanno rivisto l'antico e monumentale "ciborio" risplendere, non poteva non scoppiare un fragoroso applauso. Ma Luigi Garilli, cui l'applauso era diretto, non ha osato farsi avanti ed è rimasto nel bel mezzo del gruppo di quei cantori che avevano reso più solenne la funzione religiosa. Nel 1995, quando era ancora in vita il compianto parroco don Giovanni Cagnani, i "soliti ignoti" avevano profanato la piccola chiesa danneggiando il monumentale tabernacolo sull'altare maggiore asportando alcune statuette di santi e cornici ornamentali. Luigi Garilli prese a cuore la situazione anche per il fatto di essere un vero esperto della lavorazione del legno. e promise all'allora parroco don Cagnani che a qualunque costo avrebbe cercato di portare a termine il restauro. Il che è regolarmente avvenuto anche se per tanti motivi ed altrettante difficoltà, ci sono voluti quasi sette anni.
Luigi Garilli ha restaurato le parti danneggiate, ha rifatto le cornici, ha ricostruito le piccole immagini, ha cercato l'impresa in grado di eseguite la "doratura all'antica" e ha dovuto cercare anche i necessari finanziamenti. I lavori di restauro infatti sono costati nove milioni delle vecchie lire. L'operazione è andata a buon fine grazie all'intervento della Associazione Turistica Pro Velleia e al contributo erogato dalla Fondazione Piacenza e Vigevano. Ed il grande ciborio è tornato a troneggiare al centro dell'altare maggiore di quella piccola chiesa di collina dedicata a Sant'Antonino Martire.

Franco Lombardi

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