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Venerdì 20 Settembre 2002 - Libertà
E fra gli organi spunta il sassofono
Partenza il 25 con un asso, Jean Guillou, poi Fagius, Ayarra Jarne, Astronio, il duo Pagitsch-Kawrza, Matesic. Alcune novità nel panorama della Settimana organistica
La 34° edizione della Settimana Organistica Internazionale (organizzata da un Gruppo Strumentale Ciampi ormai prossimo al mezzo secolo di vita col Comune, la Provincia, il Ministero dei Beni Culturali, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, le parrocchie coinvolte e un sostenitore privato) si aprirà la sera di mercoledì 25 calando subito un asso: il concerto del parigino Jean Guillou - per molti il più grande organista-compositore vivente - che suonerà l'organo Lingiardi-Tamburini della Basilica di San Savino.
Sarà accompagnato dall'Orchestra Filarmonica Italiana diretta da Massimo Berzolla (in programma, brani di Liszt, Poulenc, Vierne e dello stesso Guillou). La Settimana Organistica 2002 (che incorpora al proprio interno la 5° rassegna di musica contemporanea "Giuseppe Zanaboni") si presenta peraltro come un'edizione sensibilmente innovativa rispetto al passato. Si può cogliere la portata di queste novità nei due concerti dell'organista austriaco Florian Pagitsch in duo col sassofonista connazionale Hannes Kawrza (domenica 6 ottobre nella chiesa parrocchiale di Borgovalditaro, martedì 8 in Sant'Anna a Piacenza). E nella sofisticata proposta musicale di cui si renderà protagonista Claudio Astronio, massimo specialista italiano dell'organo rinascimentale, che venerdì 4 ottobre, sul Facchetti 1544 di San Sisto, si produrrà in un interessantissimo omaggio ad Antonio de Cabezón e ad altri maestri spagnoli del Cinque e Seicento con gli antichi strumenti a fiato dei Ministriles de Marsias. Ma soprattutto in quella proposta quasi "di rottura" che è il concerto di venerdì 11 ottobre in San Savino, in cui l'organo sarà addirittura assente: di scena sarà il Coro Hispano-Americano, compagine latinoamericana che proporrà composizioni sacre dell'autore vivente Ariel Ramìrez influenzate dalla musica etnica di quel continente. "Aperture" utili a mantenere questa rassegna viva e vitale. Nella sostanza, però, nulla cambia. Gli intenti della Settimana - e del Gruppo Ciampi - restano quelli descritti nell'elenco di benemerenze ricordate dall'assessore alla cultura Stefano Pareti, che ieri mattina a Palazzo Farnese ha presentato la Settimana Organistica alla stampa insieme col direttore artistico del Gruppo Ciampi Claudio Saltarelli: "La divulgazione di un repertorio musicale vastissimo e poco conosciuto, la promozione dei nostri più begli spazi architettonici, la salvaguardia e il restauro del nostro patrimonio organario". Nove concerti d'organo, con solisti tra i migliori al mondo. Dopo l'inugurazione di mercoledì 25 con Guillou, sarà di scena venerdì 27 - sempre in San Savino - lo svedese Hans Fagius, con brani di Bach, Olsson e Duruflé, ma anche con la prima assoluta di un brano dell'americano Curt Cacioppo per la rassegna "Zanaboni". Domenica 29 (sul Bossi 1960 nella Collegiata di Cortemaggiore) e mercoledì 2 ottobre (sul Serassi 1825 di Santa Maria di Campagna) suonerà José Enrique Ayarra Jarne, organista della Cattedrale di Siviglia, con brani che vanno dai classici iberici a Bach, Haydn e Couperin. Dopo il concerto di Astronio venerdì 4 in San Sisto, arriveranno quelli del duo Pagitsch -Kawrza: repertorio barocco e "galante", da Bach a Telemann, sul Serassi 1795 di Borgovalditaro; ancora Barocco, ma anche due pezzi nuovi per la rassegna "Zanaboni" sul Sangalli 1861 di Sant'Anna. Ancora in San Savino, venerdì 11, il mezzosoprano Ilia Aramayo-Sandivari e il Coro Hispano-Americano diretto dalla spagnola Pilar Bravo, eseguiranno la splendida Misa Criolla e Navidad Nuestra di Ramìrez. L'ultimo concerto sarà domenica 13 sull'Amati 1850 della chiesa parrocchiale di Pieve Porto Morone, con l'italiano Wladimir Matesic: da Bach a Franck passando per Maurice Duruflé (in occasione del centenario della nascita) e per il grande e visionario Olivier Messiaen, che in occasione del decennale della sua morte avrebbe forse meritato di essere più ampiamente omaggiato. Il problema - ha ricordato Saltarelli - è che ci sono oggi a Piacenza pochissimi organi in grado di reggere il "gigantismo" di certo Novecento: lo stesso Lingiardi-Tamburini di San Savino, che si sperava di poter già parzialmente restaurare prima di questa Settimana Organistica, vedrà andare per le lunghe il suo recupero. La Settimana, comunque, avrà il suo epilogo in dicembre, in una data e un luogo da destinarsi, con un concerto sacro per soli, coro e orchestra sponsorizzato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. In programma, musiche di Camille de Saïnt-Saens, di Giuseppe Zanaboni e - per la rassegna a Zanaboni dedicata - di Paolo Molino.
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