Giovedì 19 Settembre 2002 - Libertà
Xerra e Qi Kai: due facce diverse di arte e menzogna
A Torre Fornello seconda edizione di "Fermenti naturali": due opere degli artisti resteranno esposte nell'azienda vitivinicola
Questa con William Xerra e Zhang Qi Kai è la seconda edizione di "Fermenti naturali": ancora presto per dirla una tradizione, ma sufficiente per essere un precedente. Ed è un precedente importante: Torre Fornello, azienda vitivinicola di Fornello di Ziano, è la prima azienda piacentina a promuovere autonomamente una manifestazione periodica esclusivamente dedicata all'arte contemporanea. Ed è appunto l'eslcusività della scelta che fa il primato, se consideriamo che in Piacenza e provincia solo le mostre rassicuranti e formalmente "amichevoli", cioè ben consolidate sui modelli di pittura e di scultura tradizionali, trovano qualche finanziatore. C'è quindi da augurarsi che l'esperienza avviata da Enrico Sgorbati duri nel tempo diventando patrimonio stabile del nostro settembre, che da queste parti - Val Tidone - è mese movimentato. E allora: la mostra di Xerra e Qi Kai si è aperta con la presentazione delle opere e dei loro autori da parte di Loredana Parmesani e di Eugenio Gazzola, che ne sono i curatori. Si tratta, come già fu la prima edizione, di una mostra con pochi interventi a far da corona alle due opere principali, che rimarranno in pianta stabile a Torre Fornello perché acquisite dall'azienda. Nel caso di Xerra è un'ampia superficie nera in serigrafia digitale che reca un particolare del Bacco di Caravaggio riprodotto a un'estremità; il tutto è rinchiuso in una teca di plexiglass. Il particolare ripreso è quello della mano che regge la coppa di vino, visto attraverso un foro circolare: un'impaginazione piuttosto cinematografica affiancata sulla destra dalla scritta "io mento", vale a dire dalla confessione attualmente al centro dell'opera di Xerra. Il pannello è collocato nella sala del camino della foresteria di Torre Fornello. Mentre una scritta analoga, questa al neon, si trova sulla bilancia (la "stadera", con un termine di derivazione dialettale) che si affaccia dalla finestrella di un capanno al centro del cortile interno. Inoltre, due monitor consentono di seguire i due video realizzati sulla base della confessione: la lettura del manifesto da parte di Pierre Restany (presentata a Milano in giugno e riproposto a Piacenza nell'ambito del convegno svolto sul tema sabato scorso alla Fondazione di Piacenza e Vigevano); e la ragazza nuda che si riveste "di menzogne" prima di uscire. Il giovane artista cinese Zhang Qi Kai è invece una novità per il pubblico piacentino (o almeno per chi non avesse avuto occasione di vederlo alla mostra "Last minute", l'estate scorsa a Codogno). Qi Kai è stato voluto a Torre Fornello da Xerra sulla base di un lavoro determinato da molte connessioni con l'idea di menzogna e finzione. La sua opera consiste infatti in un orologio che cammina all'indietro, di cui vediamo il moto nel riflesso di uno specchio: la misura del tempo e l'immagine specchiata ricondotte alla loro origine di apparenze. L'opera è stata installata sull'ingresso della "cave" in cui riposano, in bella schiera, le barrique dei vini più pregiati dell'azienda. Una collocazione non casuale, evidentemente, a richiamare il tempo che lungamente conduce all'affinamento dei vini. Il lavoro si intitola "Mezzogiorno-Mezzanotte" e la dualità che in qualche modo informa questo lavoro è una delle costanti di Qi Kai, artista nato a Pechino e trasferitosi a Milano al termine degli studi universitari. Si tratta di un artista che utilizza soprattutto lo strumento dell'installazione ambientale, ponendo oggetti e connessioni all'interno di un contesto di relazioni sia fisiche che concettuali. Chiaro che operando da queste angolazioni, acquista un rilievo tutto particolare e determinante il luogo in cui l'opera è sistemata e con cui deve interagire sul piano espressivo - come appunto accade con l'orologio nel luogo di invecchiamento del vino. (Di altre e precedenti esperienze del giovane Qi Kai testimonia un filmato video presente in mostra). La mostra con Xerra e Qi Kai cambia il registro di "Fermenti naturali", avviata un anno fa con l'intervento di Aldo Spoldi e Cristina Show: i frammenti pittorici murali del primo e la panchina di vite di Cristina Show. Quest'ultima, che è figura nata dal progetto didattico che lo stesso Spoldi sta sviluppando all'Accademia di Brera, vive nella finzione di un racconto che si sviluppa per episodi come i fumetti o i serial televisivi. Sulla base di questa dinamica è infatti ricomparsa a Fornello nella primavera scorsa, per una breve rappresentazione teatrale in cui se ne raccontava la fuga all'estero con un camionista.
Daniele Ceruti