Mercoledì 18 Settembre 2002 - Libertà
A Torre Fornello William Xerra e Zhang Qi Kai tra vero e falso
Mostra tra i vigneti di Ziano di due artisti molto diversi ma entrambi capaci di evocare le contraddizioni della vita
Secondo momento, oggi alle 18,30 a Fornello di Ziano, delle iniziative culturali piacentine che hanno preso le mosse dal manifesto-confessione dell'artista William Xerra "Io mento". Nel convegno di sabato scorso, nell'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano filosofi, storici, scrittori, critici d'arte hanno dibattuto sul vero e sul falso, tema che incombe sull'uomo fin da quando, nella preistoria, simulava la caccia per propiziarsi la preda, ma che è tanto attuale da divenire quasi metafora della società contemporanea dove il "virtuale" si intreccia e confonde con la realtà.
L'appuntamento di oggi è a Fornello di Ziano, nella sede dell'azienda vitivinicola Torre Fornello di Enrico Sgorbati, con la mostra di William Xerra, che espone alcuni dei lavori recentemente realizzati per il ciclo: "Io mento". Nella stessa occasione - in modo da ricalcare la tradizione de "La vigna delle arti" di Torre Fornello, che vuole l'abbinamento di un artista storico ad uno giovane - saranno esposti anche i lavori di Zhang Qi Kai, un artista di origine cinese che vive a Milano. All'organizzazione del convegno e della mostra concorrono, con Torre Fornello, il Laboratorio delle Arti di Piacenza; "Libertà", quotidiano di Piacenza; la Casa editrice Vicolo del Pavone; "Galleria", rivista di cultura contemporanea. Con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune e della Provincia di Piacenza. Atti Convegno e Catalogo Mostra sono editi da Artshow Editore, Milano. Nella mostra di Ziano (dove vive e lavora) Xerra conferma la definizione datagli già nel 1987 da Filiberti Menna, di uno dei maestri italiani della pittura-scrittura-pittura. In queste sue opere più recenti, sovrappone la confesione della bugia al "vive" che mutuava in passato dai correttori di bozze. Il "vive" indicazione certa, definitva, perché resti quello che poco prima era stato ritenuto un errore è ora stravolto da "Io mento" in quello che, apparentemente semplice gioco di parole, diventa l'avvio di infinite considerazioni sull'uomo, sul suo essere e sul suo agire in relazione agli altri. Un capovolgimento che si può trovare anche in opere del giovane cinese Zhang Qi Kai, come in "Mezzogiorno e Mezzanotte" dove un vecchio orologio a muro ha le lancette che girano in senso antiorario, o almeno così appare nello specchio dove si riflette il quadrante. Ecco che torna realtà e menzogna e difficoltà ad avere la coscienza del vero. Nato a Pechino nel 1967, Zang Qi Kai ha compiuto gli studi artistici al liceo artstico della capitale ed all'Accademia nazionale di Belle arti di Habg-Zhou, dove si è laureato nel 1992. In Italia dal 1993, con una borsa di studio, ora vive e lavora a a Milano.