Venerdì 13 Settembre 2002 - Libertą
Sei voci dalla "Casa delle Americhe"
Carovane 2002 - Ieri pomeriggio in piazza Duomo si č parlato di Cuba e di minoranze etniche trascurate. Roberto Fernįndez Ratamar presenta in anteprima "Caliban"
Sei voci per spiegare il valore culturale di quella singolare esperienza compresa sotto il nome di Casa de Las Américas. Sei voci, tra cui quella di uno dei principali protagonisti, il poeta e saggista cubano Roberto Fernįndez Retamar, per far capire le tante sfaccettature di un fenomeno che ha coinvolto tutte le arti. La Casa de Las Americas č una fondazione che ha sede a L'Avana, ma č anche una prestigiosa rivista letteraria e il nome di un ambito premio. Ieri pomeriggio in piazza Duomo č stato il giornalista Gianni Miną ad introdurre la figura di Retamar, "un uomo che ha seminato molto per la cultura mondiale". Due i volumi suggeriti da Miną come strumenti privilegiati di avvicinamento al Sud America.
"Dal punto di vista socio-economico, "Le vene aperte dell'America Latina" di Eduardo Galeano, dal punto di vista letterario, "Calibano" di Retamar, pubblicato a Cuba nel 1971 e solo ora in edizione italiana. L'anno prossimo speriamo - ha aggiunto Miną - di vedere la stampa in Italia di una grande raccolta delle sue poesie". Poeta e saggista č anche Jesśs David Curbelo, di Camaguey, che invece si č soffermato sull'importanza della Casa delle Americhe per i giovani autori cubani, ma non solo. "Quasi tutti i nomi pił noti della letteratura latinoamericana, da Carlos Fuentes a Mario Vargas Llosa, da Mario Benedetti a Julio Cortįzar e tanti altri hanno iniziato proprio collaborando con la Casa de Las Américas". Fondamentale anche il premio omonimo, "volutamente controcorrente, che non segue le leggi del mercato, ma č interessato unicamente al prestigio intellettuale dell'autore". Sono poi intervenuti tre docenti di letteratura ispano-americana in Italia: Dante Liano, Alessandra Riccio e Antonio Melis. Il primo ha messo in luce l'importanza di Calibano come "sintesi magistrale, appassionata ed erudita" dell'essenza della cultura latino-americana: "Riprende la tradizione, la spiega, la continua ed č un punto di partenza per nuovi studi". Per Alessandra Riccio la Casa delle Americhe č stata "un'antenna in grado di captare messaggi da tutta l'America", soprattutto dalle minoranza etniche altrove trascurate. Melis ha citato il saggio sulla questione della razza che compare nel libro di Retamar. "Č infatti con la conquista dell'America Latina che si inizia a classificare gli uomini secondo il concetto di razza. Un tema, questo come altri nati dalla Conquista, di grande attualitą". Per ultimo ha preso la parola Retamar, per sottolineare l'importanza della solidarietą. "Il progetto di liberazione in atto da 40 anni a Cuba non sarebbe possibile senza l'aiuto del resto del mondo, anche dell'Italia". A questo proposito ha accennato agli italiani che hanno collaborato con la Casa de Las Américas: Italo Calvino, il musicista Luigi Nono, il traduttore Dario Puccini, Dario Fo, Antonio Tabucchi e altri. Inoltre "non avrei potuto scrivere "Calibano" - ha detto - se non fossi vissuto a New York e in Europa", a sottolineare ancora la necessitą di accettare i valori positivi di ciascun popolo. Durante l'incontro Miną ha letto gli appelli dell'associazione Amicizia Italia-Cuba a favore di cinque cubani condannati a pesanti pene detentive e di Emergency contro la guerra.
Anna Anselmi