Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Domenica 1 Settembre 2002 - Libertà

Venezia: è il giorno di Verdi e Bellocchio

LA MOSTRA. Mentre il concorso prosegue, il regista de "L'ora di religione" presenta il suo omaggio al mondo della lirica. Oggi in visione il film "Addio del passato" realizzato a Piacenza

Alla 59° Mostra del Cinema di Venezia, oggi pomeriggio, batte l'ora di Piacenza e di Giuseppe Verdi. Alle 14.30 il Lido ospiterà nella Sala Perla (nell'ambito della sezione Nuovi territori) la proiezione di Addio del passato, il film che Marco Bellocchio ha girato nella nostra città - la sua città natale - nello scorso dicembre su commissione del Teatro Municipale e dell'assessorato alla cultura del Comune. Girato in digitale ad alta definizione coi contributi di sponsor piacentini (la Fondazione di Piacenza e Vigevano in primis), questo mediometraggio di 52 minuti vede lo staff romano del regista - in cui si segnalano la montatrice "di fiducia" Francesca Calvelli e il grande Pasquale Mari come direttore della fotografia - affiancato da una troupe di giovani piacentini formatisi nelle diverse annate del laboratorio Farecinema, tenuto a Bobbio ogni estate dallo stesso Bellocchio. Nelle intenzioni dei committenti - che, non a caso, si sono rivolti a un regista concittadino - questo film avrebbe dovuto "esportare" nel mondo, a un tempo, le radici piacentine di Verdi e le radici verdiane di Piacenza, raccontando l'amore profondo e possessivo (fino alle scaramucce di campanile con Parma) che la nostra provincia intrattiene col musicista più celebre e amato d'Italia. Addio del passato promette di assolvere a questa missione, ma nello stile anticelebrativo, lirico e meravigliosamente introverso cui Bellocchio ci ha da sempre abituati. Questo film, che aduna davanti alla macchina da presa l'adolescente bettolese Eleonora Alberici e una lunga di fila di cantanti lirici piacentini di diverse epoche (i grandi Eugenia Ratti e Carlo Torregiani, poi Giovanna Beretta, Daniela Pilla, Paola Quagliata, Elena Rossi, Gianni Zucca) non è un documentario e non è fiction. E' una "riflessione per immagini" che trascende queste due grandi categorie: un viaggio intorno a Verdi e alla Traviata (quest'opera, citata anche nel titolo, costituisce il filo rosso del film) che si snoda fra Piacenza e la sua provincia (ci sono le prime scene mai girate all'interno di Villa Verdi, la casa del Maestro a Sant'Agata, della quale, finora, nessuna macchina da presa aveva potuto varcare la soglia), tra gli interni dei grandi palazzi antichi e il traffico delle strade, tra dotte analisi musicologiche e calore strapaesano, tra passato e presente, tra sogno e realtà. Per iniziativa dell'assessorato alla cultura, Addio del passato sarà proiettato poi venerdì 20 alle 21 alla Multisala Iris 2000, in una serata a ingresso gratuito alla presenza dell'autore. Un omaggio di Piacenza a un suo grande "figlio ritrovato", che con Addio del passato ha a sua volta realizzato un sentito omaggio - idiosincratico e antiretorico - alla città in cui è nato e in cui ha trascorso una giovinezza confessatamente tetra che la musica ha però riscaldato.

Oliviero Marchesi

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio