Mercoledì 16 Ottobre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza
L'autore di "Come Ombre" sarà ospite della Fondazione di Piacenza e Vigevano
Golinelli ci parla del suo 6° romanzo
Ex fidanzati post-delinquenziali che si guadagnano da vivere facendo i pony express, bellezze russe a poliziotti ucraini, amici di scacchi che comunicano solo via cellulare, vicine rissose a cui augurare il peggio, Mefistofele, Raskol'nikov a filosofi tedeschi convinti di essere dio. Il mondo di Leone Ardemagni, documentarista baciato dalla fortuna che si ritrova a gestire una pay-tv con soldi degli spagnoli, è affollato e precario come quello della new economy. Goloso di vita a di emozioni, eccitato dal successo, il neoimprenditore è travolto dal vortice della frenesia; poi però la vita degli altri con il suo carico di problemi bussa prepotente alla porta obbligandolo a rallentare, a interrogarsi con la tenacia di un detective sui particolari che sfuggono, sui gesti più comuni, alla ricerca del movente delle azioni e del delicato legame tra le cose. Dio, il diavolo o il caso: chi porta a compimento il destino di ciascuno, inserendo l'ultima tessera del mosaico delle coincidenze? La ricognizione narrativa di una generazione che nel frattempo è cresciuta con lui, l'intreccio tra la realtà e alcuni personaggi letterari che rappresentano un destino, l'inserimento di tanti piccoli indizi che preparano il finale inaspettato: con il suo 6° romanzo Alessandro Golinelli invita il lettore a risolvere, con gli stessi strumenti del protagonista, l'appassionante mistero di quali siano le molle delle nostre azioni; rimescola e ridistribuisce le carte del suo stile sfidandolo in una partita nuova per entrambi. L'autore di Come Ombre ne parlerà anche ai lettori (e potenziali tali) piacentino in un incontro che la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha in programma per la settimana prossima (giovedì 24 ottobre alle 21) nell'Auditorium Santa Margherita di via Sant'Eufemia 12 (presenteranno la serata il professor Stefano Fugazza, direttore della Galleria Ricci Oddi, e Giancarlo Pagani).
Alessandro Golinelli è nato a Pisa nel 1963. Vive e lavora a Milano. Ha pubblicato i romanzi Kurt sta facendo la farfalla (1995), Angeli (1996), e per il Saggiatore La felicità della signora (1997), Come ombre (1999) e Basta che paghino(1992, 2000).
In una recente intervista rilasciata ad Angelo Spera per "Bookcafé", Golinelli così ha espresso la sua opinione sulla letteratura contemporanea: "Non esiste una narrativa italiana contemporanea ma più narrative. Sembra quasi in fondo che non siano gli scrittori a creare gli stili ma le case editrici. Esistono gli autori Feltrinelli, quelli Einaudi, quelli Mondadori quelli Adelfi... come se pubblicare per una casa editrice o per un altra ti marchiasse di sinistrese, di pulp, di borghese, di colto e così via... Poi esistono Baricco, Camilleri, Tamaro, Busi, Bevilacqua eccetera eccetera. Più che di una narrativa contemporanea che va da qualche parte, si dovrebbe parlare di critici contemporanei, di che cosa la critica contemporanea giudica narrativa, poiché i critici, la stampa, i mezzi di comunicazione decidono che cosa esiste e cosa no. La vecchia critica è rimasta molto indietro, a una letteratura amata dalla generazione dei cinquantenni fatta di bello stile ad alto tasso metaforico, possibilmente, in cui un io postproustiano raccontasse il suo cammino intellettuale e spirituale (sic!) attaverso una storia (quando ci concedeva, rare volte in realtà, di raccontarcela). Una storia fatta di personaggi che per sopportare lo stile enigmistico e finto colto finivano per avere linguaggi, psicologie e pensieri da psicopatici un po' strambi. E questi falsi umani hanno parecchio contribuito ad allontanare poi il pubblico dai libri poiché questo si seccato di identificarsi con dei fantasmi".