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Giovedì 10 Ottobre 2002 - La Voce Nuova di Piacenza

Le banche del futuro

Come sarà la banca del futuro? L'informatica non è ormai più una novità assoluta, infatti è già entrato nelle nostre abitudini l'uso di servizi informatizzati, anche elementari, come il bancomat. Nell'ambito dei "Mercoledì della scienza", organizzati all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il compito di illustrare le varie problematiche legate a questo tema è affidato alla professoressa Chiara Francalanci, piacentina, professore associato di Sistemi informativi del Politecnico di Milano, ha scritto numerosi articoli sulla progettazione e sul valore economico delle tecnologie informatiche, oltre ad aver svolto il ruolo di consulente in Italia e presso la Harvard Business School negli Stati Uniti nel settore finanziario e manifatturiero.
La Francalanci sottolinea che in Italia si parlava di internet banking nel '97/'98 ora si parla di banca multicanale cercando di non considerare internet come assoluto protagonista a livello tecnologico. Alla banca è possibile accedere attraverso la tradizionale filiale, internet, televisione, telefono mobile GSM, servizi ATM (bancomat), contact center a cui è possibile telefonare in banca per disporre operazioni, infine la rete di promotori su modello simile a quello assicurativo, addirittura di tipo domiciliare.
I clienti italiani risultano nel complesso disponibili ad usare i vari canali che la banca mette a loro disposizione, addirittura solo il 20% dei clienti utilizza la filiale come unica via di contatto con l'Istituto.
Non tutte le banche italiane sono state rapide ad adeguarsi ai cambiamenti, non sempre desiderati, che però si sono resi necessari, visto che per mancanza di questi servizi si sono persi molti clienti a favore di banche innovative: "Quindi è opportuno vedere se le banche italiane siano riuscite a colmare la distanza con le concorrenti europee, se si siano allineate anche nelle strategie e in ultima analisi quale sia il vantaggio per quelle banche che hanno investito di più in tecnologia. Non è più vero che la filiale è il posto in cui si può accedere a tutti i servizi offerti dalla banca, soprattutto se consideriamo servizi medi e avanzati, cioè a livello europeo e mondiale, anche se per alcuni di essi è ancora necessario farlo".
L'Italia è allineata con la media europea nel complesso dell'offerta dei servizi, è invece superiore per la compravendita dei titoli attraverso internet e per il ricorso ai servizi avanzati, non dimostra la stessa attenzione ai servizi quotidiani tipici del conto corrente, su tutti i canali a disposizione. Le ultime statistiche rivelano che le banche italiane si sono buttate sulla tecnologia internet e ad offrire servizi avanzati a scapito della omogeneità fra i diversi canali, cioè non hanno messo la stessa attenzione sull'offerta di servizi omogenei sui diversi canali.
Quindi per le operazioni più banali tipiche della gestione di un qualsiasi conto corrente ci costringono ad andare in filiale.
Una notizia per noi utenti è che le banche italiane mantengono prezzi inferiori per i servizi bancari via internet rispetto a quelle europee, nonostante abbiano incrementato l'investimento nelle tecnologie.
Viene sollevato il problema della sicurezza della transazioni nell'ambito del sistema informatico dall'ing. Alberto Dosi. La prof.ssa Francalanci, rispondendo a questo quesito, ha sottolineato che pagare con una carta di credito sia fisicamente che attraverso internet espone comunque l'utente ad un rischio, tanto che si era parlato di sostituire le bande magnetiche con dei microchip che garantissero maggiormente il cliente, ma la sperimentazione a fronte dei costi che si dovrebbero sostenere non ha portato a sostanziali garanzie di sicurezza.
Il dott. Lunati della Fondazione inoltre ha posto l'attenzione sulla trasparenza dell'automazione nel settore della compravendita dei titoli e delle azioni che rende il mercato più volatile, poiché è indubbio che i mercati azionari risentano della velocità delle operazioni via internet.

mc.r.

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