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Domenica 20 Ottobre 2002 - Libertà

Al Nicolini di scena in forma di concerto la "Lecouvreur"

Super serata

Cronaca di un trionfo annunciato: così potremmo riassumere il resoconto della magnifica esecuzione in forma di oratorio della Adriana Lecouvreur di Cilea svoltasi ieri sera nella gremita e plaudente Sala Grande del Conservatorio Nicolini. Organizzando questo spettacolo sotto la direzione artistica di Alessandro Bertolotti, col sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e la collaborazione del Nicolini, gli Amici della Lirica hanno fatto il colpo gobbo, solennizzando degnamente i loro primi quarant'anni e il primo secolo di Adriana. E se una così impegnativa ciambella è riuscita col buco, è merito di tutti ma soprattutto del soprano protagonista, capace di cimentarsi splendidamente con un totem del divismo sopranile. Con Cristina Mantese, davvero, "habemus Adrianam": un'artista che sa cos'è il canto (ha studiato con Elisabeth Schwarzkopf), sa cos'è il teatro (ha debuttato con Carmelo Bene) e sa fare dell'uno e dell'altro una cosa sola con sensibile, tersa sobrietà, senza affettazioni e birignao. Il tenore Kristjan Johannsson è magari meno austero e "sorvegliato", ma lo squillo, l'irresistibile metallo della sua voce, la sua grande potenza, la bellezza dolce e calda del timbro fanno di lui un Maurizio capace di disarmare, con la sua forza seduttiva, legioni di Adriane e principesse. Alla principessa di Bouillon il mezzosoprano Marta Moretto ha prestato l'eccellente pasta della sua voce (scura, omogenea, potente, duttile) e il suo stile temperamentoso al più alto grado. Un'esperta volpe di teatro come il baritono Armando Ariostini ha plasmato un Michonnet carico di sfumature: il geniale monologo di Michonnet che assiste al monologo di Adriana in scena, nelle sue mani, è diventato una straordinaria metafora del teatro, gemma di un'opera che di teatro (anche senza arredi scenici) è intrisa quant'altre mai. Sono ormai rari i cast in cui, come qui, tutti i comprimari "girano" a perfezione: il fatto che Lee Jin Seok (Bouillon), Park Young Bum (Chazeuil), Lee Hyun Sook (Mademoiselle Jouvenot), Stefania Ferrari (Mademoiselle Dangeville), Luca Tamani (Poisson) e Federico Scoponi (Quinault) siano tutti allievi del Nicolini aumenta il nostro compiacimento. Da applausi anche Roberto Gianola, il giovanissimo direttore che ha guidato con mano sicura l'Orchestra Lirico-Sinfonica e il Coro della Provincia di Lecco, valorizzando l'eleganza della scrittura orchestrale di Cilea e il fascino peculiare, cinematografico e atemporale insieme, delle ricorrenti riprese dei "temi" di motivi e personaggi. La serata era dedicata alla memoria di Giorgio Banti, vicedirettore di "L'Opera", legato a Piacenza dalla sua amicizia con Stefano Ferrari, indimenticato impresario e presidente degli Amici della Lirica. A ricordare Banti e presentare Adriana è stato il critico Giancarlo Landini.

Oliviero Marchesi

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