Sabato 19 Ottobre 2002 - Libertà
Tonnellate di aiuti per i campi profughi
FIORENZUOLA - Tredici tonnellate di aiuti, tra attrezzature per la scuola, materiale didattico, prodotti alimentari per i campi profughi, vestiti, scarpe e giocattoli, per il quindicesimo viaggio in Bosnia, in sette anni di vita dell'Associazione Fiorenzuola Oltre i Confini. Questi i numeri dell'ultima spedizione umanitaria nella Ex Jugoslavia compiuta dall'organizzazione di Fiorenzuola: nei giorni scorsi sono infatti in città i quattro volontari partiti alla volta di Zenica per visitare ed aiutare due orfanotrofi della zona, un campo profughi, una parrocchia francescana, un istituto pedagogico e un'associazione locale che si occupa di anziani non autosufficienti che non godono di copertura sociale. "E' stata la prima occasione - racconta Luigi Danesi, che nel viaggio era accompagnato da Giorgio Ponti, Daniele Mutti e Gino Rossini - nella quale abbiamo potuto verificare in loco la realizzazione del nuovo spazio giochi nell'orfanotrofio "Dom i porodica", per il quale avevamo mandato attrezzature da Fiorenzuola, grazie anche al prezioso contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano. I lavori stanno procedendo, anche se a rilento rispetto alla tabella di marcia, per le condizioni meteorologiche avverse". Alla spedizione ha partecipato anche il giovane Armin Avdicevic, un ragazzo di Zenica, emofiliaco, a cui Fiorenzuola Oltre i Confini ha trovato una sistemazione locale, a San Protaso, per permettergli di curarsi e di studiare in Italia: per il bosniaco, dunque, l'occasione è stata propizia per riabbracciare i genitori. "Abbiamo portato tante cose, perché ormai - racconta Danesi - ci siamo resi conto che tutto, nei campi profughi, può essere prezioso. Abbiamo portato, ad esempio, 150 secchi di plastica che sono stati utilissimi per la distribuzione dei viveri (in particolare di marmellata, di cui avevamo recipienti da 30 chilogrammi), che sono stati quindi riutilizzati dalle famiglie per il trasporto dell'acqua". La situazione dei campi profughi - conclude il rappresentante dell'associazione - non accenna purtroppo a migliorare: "Per questo abbiamo incontrato il sindaco di una città da cui provengono tanti di questi rifugiati e ci siamo impegnati a cercare di trovare soluzioni per interrompere questi flussi".
(s.b.)