Venerdì 18 Ottobre 2002 - Libertà
Io, consolatore di Adriana. "Sarò anche Scarpia in un film a Berlino"
Parla il baritono Ariostini, Michonnet domani sera nella Lecouvreur al Nicolini
"Questo è un grande cast: sia per la levatura di protagonisti come Cristina Mantese, Kristian Johannsson e Marta Moretto, sia per la bravura, davvero notevole, dei giovani cantanti del vostro Conservatorio che interpretano i ruoli di contorno. Non capita spesso una compagnia di canto di questo livello". A fornire questo giudizio sul cast dell'Adriana Lecouvreur che sarà eseguita in forma di oratorio domani sera alle 20.30 nella Sala Grande del Conservatorio Nicolini è uno dei suoi protagonisti. E non si tratta di un protagonista qualunque, ma di un artista lirico dalla bellissima carriera: il baritono milanese Armando Ariostini, che interpreta il ruolo di Michonnet in questa edizione dell'opera di Francesco Cilea organizzata dagli Amici della Lirica sotto la direzione artistica di Alessandro Bertolotti (col sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e la collaborazione del Conservatorio) per festeggiare il 40° anniversario della propria costituzione e onorare, contestualmente, il centenario della prima rappresentazione di Adriana. Oltre al soprano Mantese (Adriana Lecouvreur), al tenore Johannsson (Maurizio di Sassonia), al mezzosoprano Moretto (principessa di Bouillon) e allo stesso Ariostini, il cast conta alcuni dei migliori allievi delle classi di canto del Nicolini: Lee Jin Seok, Park Young Bum, Federico Scoponi, Luca Tamani, Lee Hyun Sook e Stefania Ferrari. Allievo di Giulietta Simionato e Gina Cigna alla venerabile Scuola di perfezionamento della Scala (il teatro in cui, negli anni '70, il Nostro era stato folgorato dal suo idolo Piero Cappuccilli), Ariostini è una vecchia - e amata - conoscenza del pubblico lirico piacentino. Al Municipale è stato molto applaudito nel Barbiere di Siviglia del '99 e nella verdiana Un giorno di regno nel 2001: allestimenti in cui Ariostini ha fatto sfoggio, oltre che della sua vocalità morbida e raffinata, di una formidabile tecnica d'attore. Abilità che gli hanno consentito di dominare, fino a oggi, 88 ruoli diversissimi tra loro. Anzi, 88 più uno: "Questa è la prima Adriana della mia vita - dice Ariostini - E sono molto felice di questo debutto nel ruolo di Michonnet, il direttore di scena della Comédie Française amico della grande attrice settecentesca il cui nome dà il titolo all'opera". A giudicare dalla maestrìa che ha dimostrato nelle prove, il suo non si direbbe un debutto. "Il fatto è che amo molto il "teatro nel teatro" e amo molto il personaggio di Michonnet. Non è il classico baritono "cattivo": è un amico consolatore, un po' come lo Sharpless di Madama Butterfly". Lei fa molte operette. Questo aiuta un cantante a diventare un bravo attore? "Senz'altro - risponde Ariostini, mattatore di mille e una "Vedove allegre" e considerato il miglior Danilo in circolazione - C'è chi dice che l'operetta sia un genere "minore", ma quando, come me, la si canta con partners come Raina Kabaiwanska e direttori come Peter Maag, allora si fa opera lirica tout court. Recitare mi piace a un punto tale che ho anche fatto la parte di Scarpia in un film che parteciperà al Festival di Berlino 2003: Il piano di sopra di Giorgio Ferrara, con Franca Valeri e Adriana Asti, tratto dalla pièce della Valeri Tosca e le altre due".