Venerdì 18 Ottobre 2002 - Libertà
Storia di Piacenza, panorama sulla prima metà del Novecento
Presentato alla Fondazione di Piacenza e Vigevano il primo dei due volumi dedicati al secolo appena concluso
All'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, di fronte a un foltissimo pubblico, è stato presentato il volume "Storia di Piacenza - Il Novecento (1900-1946)". Leonardo Bragalini, editore dell'opera, ha confermato l'impegno di concludere con il prossimo volume, dedicato alla seconda metà del '900, entro il prossimo anno, il piano completo dell'opera, previsto in 10 tomi. Ferdinando Arisi, coordinatore del lavoro, ha riassunto l'opera di venti collaboratori. I dieci anni di lavoro preventivati sono diventati più di venti, con in mezzo anche il cambio dell'editore. "Unico esempio in Emilia - ha detto Arisi - giacché nessun'altra città si è dotata ancora di uno stumento storiografico paragonabile, una storia che si collega idealmente a quanto aveva fatto Poggiali nel 1766, realizzata per rimanere ed essere un valido riferimento". A Giorgio Fiori, che presentava anche la parte scritta da Domenico Ponzini, sulla vita della Chiesa piacentina, è capitato di incappare nella disapprovazione dell'autore, presente in sala, per aver giudicato severamente l'operato del vescovo Menzani. Fausto Frontini e Stefano Fugazza hanno concluso pacificamente la presentazione del volume, che non mancherà di sollevare anche dissensi, come succede quando si toccano sul vivo ferite non ancora del tutto rimarginate o storicizzate. Scrive Ferdinando Arisi, nell'introduzione: "Si rimase in forse (nel progetto di affrontare il Novecento), temendo che la cronaca non potesse essere oggetto di storia; ma i tempi corrono..." Così, in 730 pagine, ecco sintetizzato il periodo dall'unità d'Italia al 1946. A Giorgio Fiori è toccato forse il compito più arduo: condensare avvenimenti locali significativi, nel quadro più generale della vita nazionale, avvenimenti non ancora del tutto studiati nella loro completezza e giudizio storico. Gli altri autori sono Domenico Ponzini, Carmen Artocchini (tradizione popolare), Fausto Fiorentini (economia, agricoltura, industria), Stefano Fugazza (letteratura e scultura), Luigi Paraboschi (dialetto), Gionata Bonvicini (fotografia), Carlo Francou (scienze), Piero Castignoli (archivi), Raffaella Arisi Riccardi (musei), Ferdinando Arisi (pittura), Valeria Poli (urbanistica), Laura Riccò Soprani (pittura murale), Francesco Bussi (musica), Franco Fernandi (lirica), Roberto Mori e Mauro Molinaroli (spettacoli) e Paolo Gentilotti (sport).
Giancarlo Andreoli